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Homo floresiensis: pequeño para su edad
J. P.
Un nuevo hominino descubierto en Indonesia, de aproximadamente 1 m de estatura y 380 cm3 de volumen endocraneal, ha sido presentado por un grupo de investigadores indonesios y australianos. Clasificado como Homo floresiensis, existió al menos entre hace 38.000 y hace 18.000 años, por lo que fue contemporaneo de Homo sapiens. Este resto, probablemente femenino, presenta una serie de caracteres primitivos y derivados, razón por lo que ha sido asignado a una nueva especie. Se considera que su pequeño tamaño podría deberse a un aislamiento prolongado en la isla de Flores, que asociado a una ausencia de depredadores, habría facilitado una disminución de su tamaño a partir de su antecesor, Homo erectus.

P. BROWN, T. SUTIKNA, M. J. MORWOOD, R. P. SOEJONO,  JATMIKO, E. WAYHU SAPTOMO & ROKUS AWE DUE (2004) A new small-bodied hominin from the Late Pleistocene of Flores, Indonesia. Nature 431,1055-1061.

M. J. MORWOOD, R. P. SOEJONO, R. G. ROBERTS, T. SUTIKNA, C. S. M. TURNEY, K. E. WESTAWAY, W. J. RINK, J.- X. ZHAO, G. D. VAN DEN BERGH, ROKUS AWE DUE, D. R. HOBBS, M. W. MOORE, M. I. BIRD & L. K. FIFIELD (2004) Archaeology and age of a new hominin from Flores in eastern Indonesia. Nature 431,1087 - 1091.

 

Iniziativa a favore dei popoli dell'Amazzonia a Firenze il 25 e 26 ottobrea
M.Z.

Lunedì 25 ottobre al Museo di Antropologia e Etnologia, in via del Proconsolo 12, ore 15.30, avrà luogo un incontro tra gli studenti fiorentini ed una delegazione di amerindi del'Amazzonia.
La Campagna Nós existimos è nata da alcune entità religiose e sociali dello stato brasiliano di Roraima, per far conoscere la locale situazione di corruzione, illegalità e impunità, facendosi voce di indigeni, contadini ed emarginati urbani. E’ la prima volta che indios, agricoltori ed esclusi della città si uniscono nella solidarietà, per cercare la soluzione ai loro problemi.
Nós existimos vuole invertire la situazione di ingiustizia, tollerata da governanti indifferenti o incentivata dal potere statale attraverso progetti che escludono le classi povere.
In Roraima vivono oltre 40 mila indigeni, appartenenti a nove popoli: Yanomani, Macuxì, Wapichana, Ingarikó, Tauperang, Patamona, Wai Wai, Yekuana e Waimiri Atroari. Il 44% dello stato è terra indigena, con quattro aree continue: Yanomani, São Marcos, Waimiri-Atroari e Raposa Serra do Sol.
I politici locali usano un falso argomento, secondo il quale le terre indigene perpetuano “l’immobilità dello stato” e sono il principale ostacolo al progresso. In verità gli indios vogliono partecipare ad uno sviluppo socialmente giusto, economicamente sostenibile ed ecologicamente sano. Uno sviluppo giusto non è possibile senza il riconoscimento definitivo delle terre indigene, principalmente quelle di Raposa Serra do Sol, dove avvengono conflitti che coinvolgono indios, grandi proprietari terrieri, militari e abitanti di villaggi installatisi illegalmente.
Ma la sola demarcazione della terra non risolve il problema. E’ necessario allontanare gli invasori, salvaguardare giuridicamente il territorio da azioni predatorie e incentivare la produzione, rispettando la cultura di ogni popolo. In tale senso è urgente approvare lo Statuto degli popoli indigeni e regolamentare lo sfruttamento minerario: progetti che attendono nel cassetto da 14 anni.