Massidda, M., Brasili, P.,
Toselli, S., Calò, C.M., 2013. Influenza
dell’allenamento della ginnastica artistica sul processo di accrescimento in
giovani atlete. Antropo, 29, 89-99. www.didac.ehu.es/antropo
Influenza dell’allenamento della
ginnastica artistica sul processo di accrescimento in giovani atlete
Influence of artistic
gymnastics training on growth process in young athletes
Myosotis
Massidda1, Patricia Brasili2, Stefania Toselli2,
Carla Maria Calò1
1 Dipartimento di Scienze della Vita e
dell’Ambiente, Università degli Studi di Cagliari.
2 Dipartimento di Biologia Evoluzionistica
e Sperimentale, Università di Bologna.
Indirizzo per la corrispondenza: Myosotis
Massidda, Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università degli
Studi di Cagliari, SS 554, km 4.500 Monserrato, Cagliari Italy. E-mail:
myosotis.massidda@unica.it
Parole chiave: ginnastica artistica, accrescimento, allenamento,
atleti
Keywords: artistic gymnastics,
growth, training, athletes
Riassunto
Introduzione. Diversi studi hanno evidenziato come gli allenamenti ad
elevata intensità nella ginnastica artistica, quando associati a diete con
basso contenuto calorico, possano alterare i normali ritmi di crescita e di maturazione
in alcune ginnaste. Tuttavia, non è stato ancora dimostrato un rapporto di
causa-effetto tra l’elevato regime di allenamento nella ginnastica artistica ed
un’alterazione dell’accrescimento.
Scopo del lavoro. Lo scopo del presente lavoro è
stato quello di verificare l’influenza dell’allenamento sul processo di
accrescimento in giovani ginnaste di diverso livello agonistico.
Materiali e Metodi. Sono state prese in
considerazione 26 Ginnaste agoniste di età compresa tra i 7 e i 14 anni della
Sardegna (n=10, livello intermedio) e della Squadra Nazionale Giovanile
Italiana (n=16, livello d’elite). Tutte le atlete sono state sottoposte ad un
protocollo di valutazione antropometrica consistente nella rilevazione di 21
misure in due momenti, a dodici mesi di distanza l’uno dall’altro.
Risultati. Si è riscontrata
una percentuale significativamente maggiore (x2=1.53; P>0.05) di
ginnaste Nazionali con bassa statura rispetto alle ginnaste Regionali (47.7%,
n=7 vs 20.1%, n=2, rispettivamente). Il 38.4% (n=10) di tutte le ginnaste
esaminate, di cui nove Nazionali
(56.25%) ed una Regionale (10%) (x2=5.56;
P<0.05), presentavano un peso corporeo che scendeva al di sotto del quinto
percentile. Sono emerse differenze significative (x2=5.10; P<0.005) nella distribuzione della riduzione
della velocità di crescita (velocità di crescita inferiore a 4.50 cm/anno), che
si presentava con una frequenza superiore nelle ginnaste Nazionali (75%, n=12)
rispetto alle ginnaste Regionali (30%, n=3).
Conclusioni. L’alta frequenza
di alterazione nella crescita in entrambi i gruppi di ginnaste, con particolare
riferimento alle ginnaste Nazionali, indica che una prolungata partecipazione
agli allenamenti ed alle competizione di ginnastica artistica può alterare il
normale pattern di crescita temporale in alcune, ma non in tutte, le ginnaste a
prescindere dal loro livello competitivo.
Abstract
Introduction. Several studies have
shown that high-intensity artistic gymnastics training combined with
low-calorie intake, could alter the normal growth patterns and maturation of
gymnasts. However, it has not been yet
demonstrated a cause-effect relationship between the high artistic gymnastics
training workout and the alteration of growth.
Objective. The purpose of this
study was to assess the influence of artistic gymnastics training on growth patterns
in young gymnasts of two different competition level.
Materials and Methods. Twenty-six competitive
gymnasts (age ranged 7-14 years) of Sardinia Regional Team (n=10, intermediate
level) and of Youth National Italian Team (n=16, elite level) were examined.
For all the athletes 21 anthropometric measures were assessed up to 2 times across 12 months.
Results. A significantly higher
proportion (x2=1.53, P>0.05) of
National gymnasts showed short stature when compared with Regional gymnasts
(47.7%, n=7 vs 20.1%, n=2, respectively). The 38.4% (n=10) of the entire sample
of gymnasts (n=26) showed a body weight below the fifth percentile (National,
n=9; 56.25% vs Regional, n=2; 10%) (x2=5.56,
P<0.05). Significant difference (x2=5.10,
P<0.005) in the distribution of the growth rate reduction (growth velocity
less than 4.50 cm / year), was found between National gymnasts (75%, n=12 ) and
Regional gymnasts (30%, n=3).
Conclusions. The high frequency of
growth alteration in both gymnasts' groups, particularly in National gymnasts,
suggested that prolonged participation in artistic gymnastics training and
competition could alter the normal growth pattern in some gymnasts, but not
all, regardless of their level of
competition.
Introduzione
Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad un importante dibattito in merito agli allenamenti ginnici di alta specializzazione, effettuati durante l’infanzia e l’adolescenza, come fattore che potesse pregiudicare la normale crescita delle giovani ginnaste (Baxter-Jones et al., 2003; Caine et al., 2001, 2003; Daly et al., 2002).
Diversi studi hanno evidenziato come gli allenamenti ad elevata intensità nella ginnastica artistica, quando associati a diete con basso contenuto calorico, possano alterare i normali ritmi di crescita e di maturazione in alcune ginnaste (Bass et al., 2000; Lindholm et al., 1994; Theintz et al.,1993).
Tuttavia, non è stato ancora dimostrato un rapporto di causa-effetto tra l’elevato regime di allenamento nella ginnastica artistica ed un’alterazione dell’accrescimento. La causa di tale mancanza è da attribuire alla difficoltà di isolare gli effetti dei fattori ambientali dai pattern genetici di crescita individuali che determinano i ritmi di accrescimento e di maturazione (Caine et al., 2003).
I rigorosi criteri di selezione nella ginnastica artistica tendono ad identificare i soggetti con una bassa statura famigliare, con un ritardo costituzionale nella crescita (Bass et al., 2000; Claessens, 1999; Damsgaard et al., 2000; Peltenburg et al., 1984). In questo modo, il rallentamento nell’accrescimento osservato in alcune ginnaste d’elite, potrebbe essere coerente con i pattern di crescita osservati nelle ragazze non sportive caratterizzate da un “normale” ritardo nella maturazione (Baxter-Jones et al., 2003; Malina et al.,1999).
Tuttavia, la questione che dovrebbe essere affrontata non è se le ginnaste hanno una bassa statura o una maturazione tardiva, ma piuttosto se la partecipazione ad intensi allenamenti e competizioni possa alterare il normale ritmo di crescita e di maturazione. In altre parole, occorrerebbe verificare se la maturazione e l’accrescimento delle ginnaste sarebbero stati analoghi se le stesse non avessero intrapreso l’elevato regime di allenamenti e non avessero partecipato alle competizioni di alto livello.
In considerazione di ciò, sorprende come la maggior parte dell’interesse per gli effetti dell’allenamento ginnico si sia limitato allo studio delle ginnaste d’elite che intraprendono l’attività in età molto giovane e che partecipano ad allenamenti per un periodo di tempo superiore alle 20 ore per settimana.
A tal proposito è utile evidenziare come negli Stati Uniti, solo il 4% circa di tutte le ginnaste agoniste sono coinvolte in allenamenti di livello avanzato e fanno parte delle squadre d’elite (USA Gymnastics Stats of 2003). Molte altre atlete di talento, invece, continuano ad allenarsi e a competere durante tutta l’infanzia e l’adolescenza. Ciononostante, ci sono poche informazioni su come l’accrescimento e la maturazione possano essere diversamente influenzati dall’allenamento nelle ginnaste agoniste che non raggiungono le Squadre Nazionali, ma comunque si allenano e competono per le squadre di livello intermedio.
Lo scopo del presente lavoro è stato quello di verificare
l’influenza dell’allenamento sul processo di accrescimento in giovani ginnaste
di diverso livello agonistico.
A tal fine si sono analizzate la frequenza della bassa
statura (Statura per l’età al di sotto del terzo percentile), dello stato di
sottopeso (BMI per l’età al di sotto del quinto percentile) e dell’incidenza di
crescita modesta (Velocità di Crescita inferiore a 4.5 cm all’anno).
Materiali e Metodi
Campionamento
Sono state prese in considerazione 26 Ginnaste agoniste di età compresa tra i 7 e i 14 anni della Sardegna (n=10) e della Squadra Nazionale Giovanile Italiana (n=16) (Tabella 1). Il genitore/tutore di ogni atleta aveva fornito il proprio consenso informato per la partecipazione alla ricerca. Lo studio era stato approvato dal Comitato Etico della Federazione Ginnastica d’Italia ed era in linea con la dichiarazione di Helsinki per la ricerca umana del 1974 (modificato l'ultima volta nel 2000).
Le atlete della Regione Sardegna avevano partecipato a
competizioni ufficiali di livello regionale, interregionale e nazionale con
risultati modesti, mentre le ginnaste della Squadra Nazionale Giovanile
rappresentavano l’elite della popolazione ginnica italiana per la propria
categoria.
Tutte le atlete sono state sottoposte ad un protocollo di
valutazione antropometrica consistente nella rilevazione delle misure in due
momenti, a dodici mesi di distanza l’uno dall’altro.
Caratteristiche |
Ginnaste
Regionali (n=10) |
Ginnaste
Nazionali (n=16) |
Età (anni) |
9.15±1.7 |
11.00±1.0 |
Statura
(cm) |
128.53±7.7 |
135.15±7.6 |
Statura da
Seduto (cm) |
69.63±3.1 |
70.69±3.9 |
Lunghezza
Arto Inferiore (cm) |
58.90±4.9 |
64.46±4.2 |
Peso (kg) |
28.15±5.9 |
30.27±4.1 |
Indice
Schelico |
84.52±4.6 |
91.20±3.7 |
Indice
Acromio-iliaco |
69.85±3.8* |
67.05±6.5* |
Somma delle
Pliche (mm) |
35.52±5.0*** |
25.40±3.9*** |
BMI (kg/m2) |
16.84±1.9 |
16.51±0.9 |
FAT (%) |
13.85±1.1*** |
11.23±0.9*** |
FFM (kg) |
24.90±4.9 |
28.06±3.6 |
Età al
Menarca |
-- |
-- |
Endomorfia |
2.57±0.3*** |
1.60±0.3*** |
Mesomorfia |
4.71±0.6 |
4.57±0.7 |
Ectomorfia |
2.45±0.8 |
3.18±0.8 |
Allenamento
(h*7gg) |
12.65±2.9** |
26.65±6.9** |
Anni di Pratica
Attività |
3.75±1.8 |
4.50±1.6 |
Tabella 1. Caratteristiche
generali (media±DS) del Campione di Ginnaste Nazionali e Regionali. * P<0.05; ** P<0.01, *** P<0.001.
Table 1. General characteristics
(mean±SD) of the sample within the two groups of competition level (Regional
and National). * P<0.05; ** P<0.01, *** P<0.001.
Alla prima rilevazione, le ginnaste della Regione Sardegna
si allenavano in media 12.65±2.94 ore alla settimana (media ± SD; range 10-16
ore/sett.) ed appartenevano alla categoria Allieve, in accordo con i livelli
competitivi della Federazione Ginnastica d’Italia (2009). Anche le ginnaste
della Squadra Nazionale Giovanile facevano parte della medesima categoria
(Allieve), ma si allenavano in media 26.09±6.4 ore alla settimana (range
17.5-36.0 ore/settimana).
Il volume di allenamento, in termini di un numero di ore
settimanali, si presentava quindi significativamente più elevato nelle atlete
di livello Nazionale rispetto alle ginnaste di livello Regionale (P<0.05).
Protocollo
di valutazione antropometrica
E’ stato attuato un protocollo di valutazione antropometrica consistente nella rilevazione di 21 dimensioni per ogni soggetto. Le misure rilevate sono state: statura totale, peso, statura da seduto, lunghezze dell’arto superiore, del braccio e dell’avambraccio, lunghezze dell’arto inferiore, della coscia e della gamba, larghezze biacromiale, bicrestiliaca, biepicondiloidea omerale e biepicondiloidea femorale, circonferenze del polso, del braccio (contratto e rilassato), della coscia e del polpaccio e 5 pannicoli adiposi (bicipite, tricipite, sottoscapolare, soprailiaca, polpaccio mediale) la cui somma è stata impiegata come indicatore di grasso corporeo (Bayos et al.,2006).
L’Indice Schelico è stato calcolato con la seguente formula:
(Statura Totale - Statura da Seduto)/(Statura da Seduto)*100.
L’indice acromio-iliaco è stato così ottenuto:
(Larghezza Bicrestialica/Larghezza Biacromiale)*100.
Il rapporto tra la statura da seduto e la statura (statura da seduto/statura *100) è stato utilizzato per stimare la lunghezza relativa del tronco.
L’Indice di Massa Corporea (BMI) si è ricavato utilizzando la seguente formula:
Peso (kg )/ Statura (m2).
Le misurazioni sono state effettuate in accordo con procedure indicate da Weiner and Lourie (1981). Le pliche cutanee sono state prese dagli stessi operatori utilizzando Lange Skinfold Caliper. E’ stato utilizzato uno Stadiometro portatile (RAVEN Ltd.) per misurare la statura ed una bilancia per misurare il peso.
Analisi
del somatotipo
Le componenti del somatotipo (endomorfia, mesomorfia ed ectomorfia) sono state calcolate in accordo con le equazioni raccomandate da Heath & Carter (Carter, 1980; 1990).
Analisi della
composizione corporea
La percentuale di grasso corporeo (F%) è stata calcolata utilizzando la formula messa appunto da Slaughter (Slaughter et al., 1988) per le femmine di età compresa tra i 6 ed i 17 anni. Il peso, espresso in kg, della massa grassa (FM kg) è dato da: F(kg)= Peso (kg) x F%/100.
Il peso, espresso in kg, della massa magra si è ricavato dalla sottrazione della massa grassa (kg) dal peso corporeo totale (kg).
Analisi della
maturazione sessuale
Il rilevamento dell’età al menarca è stata valutata con il metodo dello status quo.
Analisi
Statistica
Metodi statistici di base sono stati utilizzati per il calcolo dei valori medi, minimo e massimo e delle deviazioni standard (SD).
L’analisi della covarianza (ANCOVA) è stata utilizzata per testare le differenze tra i gruppi (fattori) nelle variabili dipendenti, tenendo sotto controllo l’effetto dell’età (covariata). I risultati sono stati analizzati in modalità univariata mediante il Modello Generale Lineare (GLM). Il T- test per dati appaiati è stato impiegato per valutare le differenze dentro i gruppi nelle variabili esaminate durante lo studio longitudinale breve.
La Statura, il Peso ed il BMI sono stati confrontati con i dati normativi per la popolazione Italiana (Cacciari et al., 2006). Le Tabelle percentile (Cacciari et al., 2006) per la Statura ed il BMI sono state utilizzate per stimare la prevalenza della bassa statura e dello stato di sottopeso in accordo con le raccomandazioni del WHO Expert Commitee (World Health Organization, 1995).
La bassa statura è stata definita come la Statura in rapporto all’età al di sotto del 3° percentile, in riferimento alla popolazione italiana (Cacciari et al., 2006).
Il sottopeso è stato stabilito per mezzo del BMI in rapporto all’età al di sotto del 5° percentile.
Il Test del Chi-Quadrato è stato utilizzato per comparare la percentuale delle ginnaste della Regione Sardegna e della Squadra Nazionale Giovanile con bassa statura.
Il rallentamento nella crescita è stato definito come velocità d’incremento della Statura al di sotto dei 4.5 cm all’anno (Lifshitz e Cervantes, 1996).
Il livello di significatività è stato stabilito per valori di P<0.05. Tutte le analisi sono state condotte mediante l’utilizzo del software STATISTICA (Versione 7).
Risultati
Studio
Trasversale: Comparazione dei dati
Le misure delle 26 ginnaste appartenenti ai due livelli
agonistici rilevate durante la prima sessione di raccolta dati sono riportate
nella tabella 1. Le ginnaste della Squadra Nazionale Giovanile risultavano in
media più grandi di 1.8 anni rispetto alle ginnaste della Regione Sardegna (P<0.05).
Dopo aver aggiustato i dati per l’età, mediante l’analisi
della covarianza, sono risultate differenze significative solo per l’indice
acromio-iliaco (P=0.020), per la
somma delle 5 pliche cutanee (P=0.001),
per l’endomorfia (p=0.001) e per la percentuale di massa grassa (P=0.001). La somma delle 5 pliche, la
percentuale di massa grassa e l’endomorfia assumevano valori significativamente
più elevati nelle ginnaste della Regione Sardegna, mentre l’indice
acromio-iliaco si presentava
inferiore nelle Ginnaste della Squadra Nazionale Giovanile. Non si sono erano
riscontrate, invece, differenze significative tra i due gruppi per la statura,
per la massa magra e per la componente mesomorfica del somatotipo. La statura
ed il peso delle ginnaste appartenenti ad entrambi i livelli agonistici
risultano inferiori rispetto alla media della popolazione italiana non-sportiva
di pari età (Cacciari et al., 2006). Le ginnaste Nazionali si
localizzavano al 10° percentile per il peso e la statura in rapporto all’età,
mentre le ginnaste Regionali avevano una statura tra il 10° ed il 25°
percentile ed un peso tra il 25° ed il 50° percentile in rapporto all’età.
Nessuna delle atlete esaminate aveva avuto la comparsa del
menarca.
Studio
Longitudinale breve: Comparazione dei dati
Le variabili delle 26 ginnaste appartenenti ai due livelli
agonistici, misurate a distanza di 12 mesi dalla data della prima rilevazione,
sono riportate in tabella 2.
Dopo aver aggiustato i dati per l’età, si sono riscontrate
differenze significative tra i due gruppi solo per i parametri relativi alla
massa grassa. Le ginnaste Regionali presentavano, infatti, valori
significativamente più elevati per la componente endomorfica del somatotipo (P=0.001) per la somma delle 5 pliche (P=0.001) e per la percentuale di massa
grassa (P=0.001) rispetto alle
ginnaste Nazionali.
Nessuna differenza significativa tra i due gruppi di atlete
emergeva per l’indice acromio-iliaco, per la statura e per gli altri parametri
antropometrici.
Le ginnaste Regionali mostravano una velocità di crescita
per la statura che rientrava nei limiti inferiori del range di normalità
(rispettivamente 5.0 cm/anno), mentre le ginnaste Nazionali presentavano una
lieve riduzione della velocità di crescita (4.2 cm/anno), che scendeva
mediamente al sotto dei 4.5 cm/anno.
L’incremento della statura da seduto, si presentava superiore
nelle ginnaste Nazionali rispetto alle Regionali (rispettivamente 3.4% vs
1.8%), viceversa la lunghezza dell’arto inferiore risultava aumentata
maggiormente nelle ginnaste Regionali (6.5%) rispetto alle Nazionali (2.8%).
Di conseguenza, i valori dell’indice schelico presentavano una riduzione dello 0.5%
nelle ginnaste Nazionali ed un aumento del 4.6% nelle atlete Regionali.
Caratteristiche |
Ginnaste Regionali (n=10) |
Ginnaste Nazionali (n=16) |
Età (anni) |
10.15±1.7 |
11.98±1.0 |
Statura (cm) |
133.59±8.1 |
139.35±8.1 |
Statura da Seduto (cm) |
70.87±2.9 |
73.10±4.1 |
Lunghezza Arto Inferiore (cm) |
62.72±5.4 |
66.25±3.9 |
Peso (kg) |
31.45±7.2 |
33.58±5.0 |
Indice Schelico |
88.39±5.1 |
90.70±3.0 |
Indice Acromio-iliaco |
68.92±1.5 |
70.13±7.0 |
Somma delle 5 Pliche (mm) |
37.80±10.3** |
28.31±5.5** |
BMI (kg/m2) |
17.36±2.0 |
17.21±1.1 |
FAT (%) |
15.28±2.6*** |
12.13±1.1*** |
FFM (kg) |
26.48±5.4 |
29.48±4.3 |
Età al Menarca |
-- |
-- |
Endomorfia |
2.83±0.6*** |
1.82±0.3*** |
Mesomorfia |
4.38±0.6 |
4.69±0.6 |
Ectomorfia |
2.52±0.6 |
3.08±0.8 |
Allenamento (h*7gg) |
14.45±1.8** |
26.09±6.4** |
Tabella
2. Media±DS delle caratteristiche
antropometriche, età ed allenamento nelle Ginnaste Nazionali e Regionali al
termine dello studio. *P<0.05;
**P≤0.01, ***P≤0.0001.
Table 2. Mean±SD of the anthropometric characteristics,
age, and training of the Regional and National gymnasts at the end of the
study.*P<0.05; **P≤0.01, ***P≤0.0001).
Le ginnaste Nazionali si localizzavano sempre al 10°
percentile per il peso, mentre la statura si collocava al 5° percentile. In
media, le ginnaste Regionali stabilizzavano la Statura tra il 10° ed il 25°
percentile ed il peso si confermava tra il 25° ed il 50° percentile in rapporto
all’età.
Nessuna delle ginnaste esaminate presentava la comparsa del
menarca.
Le ginnaste Regionali mostravano un aumento annuo della
percentuale di massa grassa e di massa magra (kg) rispettivamente del 2.3% e
dell’1.2% più elevati rispetto alle ginnaste Nazionali (P<0.05). Anche il peso incrementava dello 0.7% in più nelle
ginnaste Regionali rispetto alle Nazionali (11.7% vs 10.9%, rispettivamente).
Infine, mentre le ginnaste Nazionali mantenevano stabile il
volume di allenamento (ore/settimana) durante l’anno, le atlete Regionali incrementavano
il numero di ore per
settimana del 14.2% rispetto all’anno precedente. La
differenza nel numero di ore di allenamento per settimana continuava ad essere
significativamente superiore (P<0.05)
nelle ginnaste Nazionali rispetto a quelle Regionali (14.4 ore/settimana vs
26.0 ore/settimana, rispettivamente).
Frequenza
della Bassa Statura e dell’incidenza di crescita modesta tra le ginnaste di
livello Regionale e Nazionale
Studio Trasversale. Alla prima rilevazione, il 34.6% (n=9) di tutte
le ginnaste esaminate (Regionali e Nazionali) erano classificate come soggetti
con una bassa statura (età per statura al di sotto del 3° percentile) (Cacciari
et al., 2006). In relazione a questo risultato
si riscontravano però alcune differenze non significative degne di nota (x2=1.53;
P>0.05) nelle frequenze
percentuali tra i due livelli agonistici. Infatti, si riscontrava una
percentuale maggiore di ginnaste Nazionali con bassa statura rispetto alle
ginnaste Regionali (47.7%, n=7 vs 20.1%, n=2, rispettivamente).
Per ciò che concerne il peso corporeo, il 38.4% (n=10) di
tutte le ginnaste esaminate, di cui nove
Nazionali (56.2%) ed una Regionale (10.0%) (x2= 5.56; P<0.05),
presentavano un peso corporeo che scendeva al di sotto del quinto percentile in
relazione all’età.
Ciononostante, la frequenza di sottopeso (peso corporeo al
di sotto del 5° percentile) calcolata in base al BMI si presentava ridotta per
entrambi i gruppi di ginnaste considerati globalmente (11.5%; n=3).
La distribuzione delle frequenze relative alla Velocità di
Crescita per la Statura nell’intero campione di ginnaste esaminato (n=26) è
rappresentata nel Grafico 1.
Figura 1.
Distribuzione delle frequenze relative alla velocità di crescita per la statura
(cm/anno) nel gruppo di ginnaste esaminato (Regionali e Nazionali; n=26).
Figure 1.
Frequencies distribution of growth rate in height (cm/yr) in the sample of
gymnasts (Regional and National; n=26).
Si riscontravano differenze significative (x2=5.10; P<0.005) nella
distribuzione della riduzione della velocità di crescita (velocità di crescita
inferiore a 4.50 cm/anno), che si presentava con una frequenza superiore nelle
ginnaste Nazionali (75%, n=12) rispetto
alle ginnaste Regionali (30%, n=3).
Nelle ginnaste con riduzione dell’accrescimento, la media della velocità di crescita risultava di 3.61 ± 0.5 cm/anno nelle ginnaste Nazionali e 3.87 ± 0.5 cm/anno nelle atlete Regionali. Nelle rimanenti ginnaste, la media della velocità di crescita risultava essere di 5.98 ± 0.7 cm/anno nelle atlete Nazionali e di 5.57 ± 0.9 cm/anno nelle ginnaste Regionali. Le ginnaste che presentavano una velocità di crescita inferiore ai 4.5 cm/anno erano quelle che, alla prima rilevazione, venivano classificate come soggetti con bassa statura (al di sotto del 3° percentile in rapporto all’età).
Discussioni
I
risultati evidenziati nel presente lavoro indicano che, in generale ed a
prescindere dal livello agonistico, vi è una tendenza alla bassa statura ed a
una diminuzione della velocità di crescita (velocità di crescita per la statura
al di sotto 4.5cm/anno) nel campione di ginnaste esaminato.
In
particolare, le ginnaste d’elite (gruppo Nazionale) mostrano una diminuzione
nella velocità di crescita per la statura significativamente maggiore rispetto
alle ginnaste di livello agonistico inferiore (gruppo Regionale).
L’analisi
della percentuale di crescita individuale ha rivelato infatti un’alta frequenza
(75%) di alterazione nella crescita nel gruppo di ginnaste Nazionali rispetto
alle ginnaste Regionali (30%).
La
tendenza alla diminuzione della velocità di crescita per la statura, osservata
nel campione esaminato, rientra nei risultati degli studi che suggeriscono, per
le ginnaste d’elite, un modello auxologico di crescita lenta e maturazione
ritardata (Bass et al., 2000; Theintz
et al.,1993; Ziemilska 1985;
Zonderland et al., 1997).
Rispetto
alla frequenza totale delle alterazioni staturali da noi osservate nel 57%
delle ginnaste, ricordiamo che l’unico studio che si è occupato dell’argomento
(Daly et al., 2005) ha messo in
evidenza che 10 su 41 ginnaste seguite longitudinalmente avevano una statura,
sia all’inizio dell’indagine che dopo 12 mesi, al di sotto del 3P. Inoltre, gli
stessi autori riscontravano un’alta frequenza (35%) di alterazione della
velocità di crescita in ginnaste di livello intermedio ed avanzato.
Altri
studi longitudinali a breve termine, condotti su ginnaste d’elite, hanno
riportato una diminuzione della velocità di crescita con intensi allenamenti
durante la pubertà (Bass et al.,
2000; Theintz et al., 1993).
Alcuni
autori hanno osservato, durante periodi di riduzione dell’allenamento (Lindholm
et al., 1994; Leglise, 1998; Olympic
Gymnastics Controversy, 1996) o nei mesi successivi al ritiro delle ginnaste
dall’attività (Bass, 2000; Bass et al.,
2000; Costantini, 1997; Costantini et al.,
1997; Tveit-Milligan et al., 1993) un
aumento della velocità di crescita, fornendo ulteriori evidenze di come
l’accrescimento potrebbe essere influenzato dall’allenamento.
In
uno studio semi-longitudinale condotto su un gruppo di ginnaste britanniche di
età compresa tra gli 8 e i 17 anni, seguite per 3 anni, si è riscontrata una
statura al di sotto della media relativa agli standard di riferimento inglesi
fino all’età di 16 anni, che però si riportava entro il range di riferimento
per la popolazione non-sportiva all’età di 17 anni (Baxter Jones and Helms,
1996). Questo risultato suggerisce come le ginnaste sperimentino una situazione
di ritardo nell’accrescimento a cui fa seguito una successiva stabilizzazione
verso i valori normali. Sono tuttavia necessari nuovi studi in quanto le
evidenze, circa il raggiungimento della “normale” statura da parte delle
ginnaste dopo il ritiro dall’attività, non sono conclusive (Bass, 2000; Bass et al., 2000; Lindholm et al., 1995; Costantini, 1997;
Costantini et al., 1997; Tveit-Milligan et al., 1993).
Un
altro aspetto che si deve tenere in considerazione è che, nel presente studio,
le ginnaste Nazionali presentavano una percentuale di massa grassa, sia alla
prima rilevazione (F%=11.2) che nei 12 mesi successivi (F%=12.1),
significativamente minore rispetto alle colleghe di livello agonistico
inferiore (1°rilevazione; F%=13.8%; 2°rilevazione; F%=15.2%).
Anche
la velocità di crescita per la massa grassa e per la massa magra, risultava
inferiore nelle ginnaste Nazionali rispetto alle Regionali, nonostante queste
ultime presentassero di per sé una percentuale di massa grassa
significativamente superiore.
Inoltre,
la proporzione di ginnaste Nazionali e Regionali che presentava un peso in
rapporto all’età sotto al 5P (Livello Nazionale 9 su 16; Livello Regionale 1 su
10) risultava significativamente diversa.
E’
utile in tal contesto evidenziare come un adeguato aumento del peso e del
grasso corporeo siano fattori essenziali per la normale crescita (Preece and
Baines, 1978). E’ noto, infatti, che una percentuale di grasso minima risulta
essere necessaria per la funzione riproduttiva, tanto che una perdita di grasso
eccessiva conduce generalmente ad amenorrea secondaria.
In considerazione di ciò, è possibile che la maggiore percentuale di
attenuazione della crescita nelle ginnaste di livello avanzato possa essere
ricondotta in parte ad un basso peso corporeo associato ad un bilancio
energetico negativo. Sebbene in questo studio la totale prevalenza del
sottopeso (basato sul BMI per l’età sotto il 5° percentile) fosse molto bassa
(4.4% delle ginnaste), in altri lavori è stato dimostrato come le ginnaste
d’elite abbiano in media un apporto energetico carente di 275-1200 Kcal
rispetto ai valori nazionali raccomandati (Caine et al., 2001). Occorre
però in tal contesto evidenziare come i valori osservati di BMI potrebbero
riflettere essenzialmente gli elevati livelli di massa muscolare riscontrati
nel campione di atlete esaminato.
Altri
risultati riportano una restrizione calorica nelle ginnaste di livello avanzato
durante l’adolescenza, un periodo che può essere particolarmente sensibile ai
fattori nutrizionali (Caine et al.,
2001).
Nonostante
nel presente lavoro non sia stata considerata
la dieta, il basso peso corporeo delle ginnaste Nazionali (in media al 10P) e
la loro bassa percentuale di massa grassa potrebbero riflettere un bilancio
energetico negativo, il quale, come è noto, è associato ad una ridotta velocità
di crescita, una ritardata maturazione ed una bassa concentrazione nel siero
dei livelli di somatomedina (Bass et al.,
2000; Jahreis et al., 1991).
Un
supporto a questa ipotesi lo si riscontra in letteratura in diversi lavori
condotti su gemelli (Costantini et al.,
1997; Tveit-Milligan et al., 1993).
Una
delle difficoltà che s’incontrano nell’interpretazione dei dati trasversali e longitudinali è rappresentata dal
fatto che non tutte le ginnaste sembrano possedere lo stesso rischio di
riduzione nella crescita e ritardata maturazione. I dati di gruppo, infatti,
intendono descrivere la media dei pattern di crescita nelle ginnaste,
mascherando gli individui con aumentato rischio o che vivono una situazione di
alterazioni della crescita (Caine et al.,
2003; Daly et al., 2002).
Nel
campione esaminato nel presente lavoro, si è riscontrato che il 75% delle
ginnaste Nazionali ed il 30% delle ginnaste Regionali, esprimono una crescita
alterata (velocità di crescita staturale inferiore a 4,5 cm/anno) durante i 12
mesi successivi alla prima rilevazione.
Questa
percentuale è notevolmente più elevata di quella tipicamente osservata nei
coetanei non-sportivi di pari età. Per esempio, Lindsay et al. (1994) seguirono più di 79.000 bambini e riportarono che
solo lo 0.7% aveva una percentuale di crescita minore di 5 cm all’anno.
Sebbene
il numero delle ginnaste analizzate nel presente studio sia relativamente
piccolo, i risultati ottenuti sostengono l’ipotesi che gli allenamenti ginnici
possano essere associati ad una temporanea riduzione della crescita, in una
buona percentuale di ginnaste d’elite ed in alcune ginnaste di livello
agonistico inferiore.
Anche
se i risultati non consentono di dimostrare un nesso di casualità tra
allenamento ed alterazione nella crescita, accettare che la riduzione della
velocità di crescita sia dovuta semplicemente alla selezione per soggetti con
una “normale” ritardata maturazione e/o fattori famigliari può mascherare
importanti variazioni che dovrebbero, viceversa, essere sottoposte a verifica.
La
letteratura riconosce la difficoltà di stabilire un nesso di casualità tra
allenamento ginnico, riduzione della velocità di crescita e ritardata
maturazione, dovuta principalmente alla complessa interazione tra fattori
genetici e ambientali.
Ciononostante,
è molto probabile che il rigoroso criterio di selezione nella ginnastica possa
essere un fattore d’incidenza nelle basse stature e nella ritardata maturazione
delle atlete, ma non si conosce se i fattori ambientali contribuiscano ad
alterazioni della crescita in alcune ginnaste.
Tra
i limiti del presente lavoro vi è la tipologia del disegno sperimentale
adottato, rappresentato da uno studio longitudinale a breve termine, con solo
due rilevazioni che non consentono di ottenere una adeguata cinetica per la
crescita della statura e del peso.
Un
altro limite è rappresentato dal fatto che non sono state misurate le stature
dei genitori delle ginnaste e quindi non è stato possibile fornire una stima
della statura da adulto, né si è potuto determinare se la bassa statura e la
riduzione della velocità di crescita fossero di origine famigliare.
Conclusioni
Nel
presente studio si è riscontrato come le ginnaste di entrambi i livelli
agonistici, Regionale e Nazionale, tendano ad esibire una bassa statura con un
rallentamento della velocità di crescita simile a quello delle ginnaste aventi
scarsa, normale e lenta maturazione.
Tuttavia,
l’alta frequenza di alterazione nella crescita in entrambi i gruppi di
ginnaste, con particolare riferimento alle ginnaste Nazionali, indica come una
prolungata partecipazione agli allenamenti ed alle competizione di ginnastica
artistica possa alterare il normale pattern di crescita temporale in alcune, ma
non in tutte, le ginnaste a prescindere dal loro livello competitivo.
Inoltre,
le alterazioni sopra descritte si presentano in maniera più o meno marcata in
funzione del volume di allenamento a cui sono sottoposte le ginnaste.
Anche
se nel presente studio non è stato possibile determinare il meccanismo che
contribuisce all’alterazione della normale velocità di crescita, è
consigliabile che qualsiasi ginnasta, la cui statura sia al di sotto del 5°
percentile o che presenti un ritardo nella crescita (con una velocità minore di
4.5 cm/anno), venga sottoposta a valutazioni per individuare eventuali
patologie.
Sono
pertanto necessari ulteriori studi longitudinali, estesi dall’infanzia
all’adolescenza, che considerino contemporaneamente i fattori genetici,
nutrizionali, metabolici, endocrini, il carico di allenamento e prendano di
riferimento appropriati gruppi di controllo formati da soggetti con scarsa,
normale e ritardata maturazione. Ciò al fine di poter determinare se gli
allenamenti della ginnastica artistica possano, in se stessi, alterare il
ritmo, il tempo e le percentuali di crescita e maturazione nelle giovani
atlete.
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