Caravello, G.,
Tasso, M., Rigobello,
P., 2009, Analisi demo-ecologica delle distribuzioni dei
cognomi dal XVII al XIX secolo in una comunità della Pianura Padana: Battaglia
Terme (Padova, Italia). Antropo, 20, 19-28. www.didac.ehu.es/antropo
Analisi demo-ecologica
delle distribuzioni dei cognomi dal XVII al XIX secolo in una comunità della
Pianura Padana: Battaglia Terme (Padova, Italia)
Dr. GianUmberto Caravello - Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica-sede di Igiene - Università di Padova. Via Loredan, 18 - 35131 Padova - Italia. E-mail: gianumberto.caravello@unipd.it
Parole chiave: Cognomi; Indice ecologico; Indice di
diversità H; Similarità di
Bray-Curtis.
Key Words: Bray-Curtis similarity; Ecological index; Index of
diversity H; Surnames.
La presente analisi ha considerato i cognomi rilevati in una parrocchia della Pianura Padana: Battaglia Terme (provincia di Padova) che si trova nella regione italiana del Veneto. Le registrazioni ecclesiastiche dei battesimi (1610-1869) e quelle dei defunti (1665-1869) sono state suddivise in periodi quinquennali e posti a confronto attraverso l’applicazione di un indice ecologico di similarità e di un indice ecologico di diversità. Ciascun secolo evidenzia una differente struttura per cognomi, probabilmente legata al particolare contesto socioeconomico che ha accompagnato l’evoluzione di questa cittadina nel corso del tempo. Tutto ciò sembra essere maggiormente accentuato a partire dal secolo XVIII, tanto da ipotizzare che questa località fosse contrassegnata dalla presenza di una comunità umana assai dinamica e, in determinati periodi, molto aperta dal punto di vista popolazionistico verso altri centri, anche lontani dal territorio provinciale di appartenenza.
Abstract
The present
analysis has taken into consideration the surnames registered in the parish of
Battaglia Terme in the Po valley (province of Padua), which is included in the
Veneto region in Italy. The church recordings of christenings (1610-1869) and
funerals (1665-1869) have been subdivided into five-year periods and compared
to each other by using an ecological index of similarity and an ecological
index of diversity. Each century shows a different structure in relation to
surnames, probably connected to the specific evolution of the socio-economic
context of the town in the course of the time. This process is more evident
starting from the beginning of the XVIII century, so much so that it can be
assumed the local community was very dynamic and, in certain periods,
particularly open to people from other towns, even far away ones.
Le origini dei cognomi si perdono fra l’ultimo Medio Evo e il
Rinascimento, cioè quando si affermarono nella nostra società delle istituzioni
e delle procedure civili, economiche, amministrative, giuridiche, notarili e
religiose che ne comportarono la fissazione e la trasmissione in linea
ereditaria (De Felice, 1978). Tramandati di padre in figlio e conservati lungo
la linea maschile nella nostra società, i cognomi sono paragonabili alle
diverse forme di un ipotetico gene posto su un locus del cromosoma Y
(maschile), in altre parole si possono assimilare ai differenti alleli
selettivamente neutrali in esso localizzabili (Zei et al., 1983a,b; 1986). Si parla di alleli
selettivamente neutrali dal momento che i cognomi risentono fondamentalmente di
due fattori evolutivi: la migrazione che è la sorgente più rilevante di nuovi
cognomi in una popolazione e la deriva genetica che è associata a comunità
piccole e sufficientemente isolate.
I cognomi rivestono quindi una grande importanza per l’antropologia, la
genetica di popolazioni e l’ecologia umana, tanto che nel corso degli anni si è
assistito ad un fiorire di numerosi studi in merito (Colantonio et al., 2003; Crow, 1996), i quali spesso hanno
coinvolto interi territori nazionali (Lucchetti et al. 1996; Manni et al., 2005; Scapoli et al., 2007), ma sono state sviluppate analisi
anche su aree geograficamente più limitate, come quelle provinciali (Caravello
e Tasso, 1999; De Silvestri e Guglielmino, 2000; Guglielmino e De Silvestri,
1995), oppure quelle comunali (Lucchetti et al., 2001). Una fonte primaria per acquisire dati sulle
frequenze relative dei cognomi all’interno di una popolazione è rappresentata
dall’elenco telefonico, ma anche dalle registrazioni anagrafiche e,
soprattutto, da quelle parrocchiali perché queste ultime permettono di rilevare
i cognomi per le diverse generazioni che si sono succedute in una popolazione.
Vi sono tuttavia delle limitazioni per le indagini che utilizzano i cognomi,
dal momento che la loro formazione è piuttosto recente rispetto ai lunghi tempi
propri dei fenomeni genetici e le loro distribuzioni in un territorio
coinvolgono soltanto la trasmissione lungo la linea maschile. Più rilevanti
sono invece i problemi connessi con la possibile origine polifiletica di molti
cognomi (Guglielmino e Zei, 1996), infatti portare lo stesso cognome non
implica necessariamente la derivazione da un antenato comune, visto che
l’origine può essere spesso ascrivibile a situazioni che fanno riferimento a
nomi personali, soprannomi, nomi aggiunti (De Felice, 1978) che,
verosimilmente, poterono crearsi più volte in luoghi e contesti differenti.
Nonostante ciò, la struttura per cognomi di una popolazione racchiude
informazioni sulle sue caratteristiche e sulla sua evoluzione valide anche nel
caso di piccole popolazioni limitrofe, quando i cosiddetti marcatori genetici
classici consentono di solito scarse differenziazioni (Lucchetti e Soliani,
1989).
I cognomi permettono di ricavare stime sulle relazioni tra popolazioni
mediante specifici indici di similarità (ad esempio, Chen e Cavalli-Sforza,
1983; Lasker, 1977), ma essi possono anche essere paragonati alle specie delle
comunità ecologiche, nel senso che ogni cognome corrisponde ad una determinata
specie e, sulla base delle loro frequenze relative, si può verificare la
similarità fra le diverse comunità umane prese in esame, cercando di
interpretare i risultati con considerazioni storiche, culturali,
socioeconomiche e geografiche (Caravello e Tasso, 2002).
Nella presente analisi, ci si propone di esaminare gli intervalli di tempo quinquennali, per i secoli XVII, XVIII e XIX, di una comunità di individui che costituiva una parrocchia della Pianura Padana, cioè San Giacomo Apostolo nel comune di Battaglia Terme, non molto distante dalla città di Padova, nella regione italiana del Veneto (Fig. 1). A tal fine, si utilizzeranno i cognomi rinvenuti nelle registrazioni battesimali e dei defunti del locale archivio parrocchiale, analizzandoli con degli indici normalmente impiegati in campo ecologico, vale a dire un indice di similarità (Bray e Curtis, 1957) e un indice di diversità (Shannon e Weaver, 1949).
Figura 1. Localizzazione di Battaglia Terme nella regione del Veneto e la corrispondente posizione geografica in Italia.
Figure 1. Location of Battaglia Terme in the
Veneto region and its geographic position in Italy.
Materiali e metodi
Le distribuzioni dei cognomi nella parrocchia di San Giacomo Apostolo nel comune di Battaglia Terme derivano dalle registrazioni ecclesiastiche dei battesimi dal 1610 al 1869 e dalle registrazioni ecclesiastiche dei defunti dal 1665 al 1869. Gli archi temporali sono stati suddivisi in periodi quinquennali siglati con dei numeri e con delle lettere alfabetiche minuscole, a ciascuno dei quali corrisponde una popolazione. I totali di individui e di relativi cognomi sono i seguenti: per i battesimi 17135 individui e 2644 cognomi (1610-1869), invece per i defunti 15679 individui e 3018 cognomi (1665-1869).
I dati battesimali – vale a dire le nascite registrate – descrivono le
distribuzioni dei cognomi i cui portatori, cioè i padri, hanno potenzialmente
fornito un effettivo contributo alla continuità della popolazione autoctona,
invece i dati sui defunti descrivono le distribuzioni dei cognomi di persone
che, in genere, sono vissute nella comunità locale, anche se non
necessariamente vi sono nate. In entrambi i casi, facendo riferimento ai
periodi passati, è possibile verificare le variazioni nel tempo della struttura
per cognomi, intendendo con questo termine l’insieme dei cognomi di una
comunità ai quali corrisponde una certa frequenza percentuale di individui
negli anni presi in considerazione (Lucchetti e Soliani, 1989).
I dati numerici relativi ai cognomi delle registrazioni battesimali e
quelle dei defunti della suddetta parrocchia hanno permesso di ricavare una
matrice contenente il numero di individui corrispondente ad ogni cognome per
ciascuno dei periodi dell’arco temporale preso in considerazione. Tale matrice
è servita per stimare, per tutte le possibili coppie di periodi esaminati, il
coefficiente di similarità di Bray-Curtis (Bray e Curtis, 1957), in cui la
similarità Sjk tra il j-esimo e il k-esimo periodo viene determinata nel seguente
modo:
dove p è il numero di cognomi, yij rappresenta il numero di individui dell’i-esimo cognome nel j-esimo periodo, mentre yik rappresenta il numero di individui dell’i-esimo cognome nel k-esimo periodo; |...| è il valore assoluto della differenza tra i
due anzidetti numeri di individui. Questo coefficiente si calcola in maniera
molto semplice e permette di evidenziare due casi limite: se S è uguale a zero, i due periodi non
condividono nessun cognome, se invece S è uguale a 100, i due periodi sono identici per quel
che concerne la struttura cognominale (Clarke e Warwick, 1994).
Per raggruppare i singoli periodi è stata applicata la cluster
analysis, basata sul coefficiente di similarità di Bray-Curtis in modo che la
somiglianza tra i periodi, all’interno di ogni gruppo, sia maggiore di quella
tra periodi di gruppi diversi. Ovviamente, due comunità umane possono
presentare strutture differenti, pur avendo gli stessi cognomi, se la
distribuzione del numero di individui è consistentemente diversa nei diversi
gruppi. Il metodo è una hierarchical agglomerative clustering che parte da una matrice di similarità e poi
fonde i campioni in gruppi, a loro volta i gruppi sono raccolti in
raggruppamenti più grandi, partendo con le similarità più alte, poi
gradualmente abbassando il livello di similarità in cui i gruppi sono formati.
Il processo termina quando un singolo raggruppamento contiene tutti i campioni.
Il risultato di una hierarchical clustering, utilizzando il group-average
linking delle similarità di Bray-Curtis, è rappresentato da un dendrogramma,
cioè un diagramma delle relazioni di similitudine tra i campioni (Clarke e
Warwick, 1994). È stato poi applicato il non metric multidimensional scaling
(MDS) alla matrice di similarità (Clarke e Warwick, 1994; Davidson, 1983;
Schiffman et al., 1981),
da cui si ricava una rappresentazione topologica che evidenzia graficamente le
relazioni tra le popolazioni in oggetto: più facile a leggersi, essa è
costruita in modo da rispettare il grado di similarità esistente tra ciascuna
popolazione e tutte le altre. Tale rappresentazione è costruita in modo da
conservare i ranghi di similarità come distanze euclidee in uno schema
bidimensionale; questa trasformazione di similarità in distanze avviene
mediante una regressione non parametrica, la cui bontà è espressa da un
coefficiente di stress che è una misura del grado di dispersione dei dati
intorno alla linea di regressione (Clarke e Warwick, 1994).
Un altro parametro ecologico preso in considerazione nel presente
studio è l’indice di diversità H derivato dalla “Teoria dell’informazione” (Shannon e Weaver, 1949),
che si basa sull’abbondanza proporzionale di specie (Magurran, 1988) ed è
definito da:
dove pi è la frequenza del cognome i. In dettaglio, H = 0 se, e solo se, tutti i pi , meno uno, sono zero, avendo quest’ultimo
valore unitario, pertanto saremo nel caso in cui tutti gli individui della
popolazione hanno lo stesso cognome, mentre il valore massimo di H è dato da una ipotetica situazione in cui
tutti i cognomi siano egualmente abbondanti, ossia quando tutti i pi sono uguali (Shannon e Weaver, 1949). Nel
caso specifico, sono stati calcolati i valori di H per ogni periodo, considerando tutti i cognomi dei
neonati battezzati e dei defunti rinvenuti nei registri parrocchiali. I valori
dell’indice di diversità H
nelle comunità ecologiche naturali mostrano il grado di diversità e conseguente
stabilità presente in un ecosistema (Odum, 1989). In campo ecologico è noto
infatti che un indice di diversità elevato corrisponde a delle condizioni
ambientali favorevoli, poiché permettono l’insediamento di numerose specie,
ognuna essendo costituita da un piccolo numero di individui, invece un basso
indice di diversità rivela delle condizioni di vita sfavorevoli per la gran
parte delle specie e soltanto alcune predominano con molti organismi. Un ecosistema
ha quindi una propria struttura, nel senso che è costituito da elementi diversi
ed ordinati secondo un modello, per esempio quello dato dalla distribuzione
degli individui in varie specie. In generale, questa struttura diventa più
complessa e più ricca col passare del tempo, giungendo alla situazione della
comunità ecologicamente “matura”. Tale principio può anche essere applicato
alle comunità umane, prendendo come criterio la diversificazione di capacità e
professioni, realizzando una mappa della “maturità” nel senso ecologico
dell’organizzazione (Margalef, 1963). Definiremo quindi una popolazione
ecologicamente “matura” quella costituita da un’apprezzabile varietà di cognomi
senza che nessuno di essi sia nettamente predominante sul totale.
Le
elaborazioni mediante l’indice di similarità sono visualizzate nelle
rappresentazioni topologiche relative ai battezzati (Fig. 2) e ai defunti (Fig.
3): esse descrivono su due dimensioni le relazioni reciproche fra i diversi
quinquenni precedentemente citati e risultano complessivamente buone, in
considerazione dei valori di stress rilevati, cioè 0.094 per i battezzati e
0.100 per i defunti (Clarke e Warwick, 1994). Queste due figure ricavate dall’analisi permettono di
osservare dei cluster che suddividono i secoli esaminati, all’incirca, in
alcuni sottoperiodi di due, tre oppure quattro decadi. Tali ripartizioni sono
meglio visibili per i defunti, invece per i battezzati i vari punti sono un po’
più compatti nei secoli XVIII e XIX. Ad ogni modo, si possono distinguere degli
aspetti particolari in ciascuna rappresentazione. Innanzi tutto, per i
battezzati, il XVII secolo appare come un insieme di punti abbastanza sparsi e
gli ultimi vent’anni (1680-99) vanno a posizionarsi nel secolo seguente, mentre
alcuni periodi della seconda metà del XIX secolo (1855-69) si staccano dagli
altri (Fig. 2). Per quanto riguarda i defunti, questi sono facilmente
riconducibili a cinque sottogruppi: da una parte vi sono i pochi quinquenni del
XVII secolo (1665-99), dall’altra ciascuno dei due secoli seguenti è divisibile
in due metà, vale a dire 1700-49 e 1750-99, 1800-34 e 1835-69 (Fig. 3).
I valori dell’indice di diversità H, ricavati dall’analisi dei cognomi rinvenuti nelle
registrazioni battesimali parrocchiali, passano dal minimo di 1.99 al massimo
di 2.31, invece nelle registrazioni relative ai defunti passano da un minimo di
2.16 ad un massimo di 2.37, mantenendosi perciò all’incirca sugli stessi numeri
per ciascun quinquennio preso in considerazione, anche se i valori leggermente
superiori sono evidenti soprattutto nel secolo XVII, sia per i battezzati che
per i defunti (Tabb. 1, 2).
Figura
2. Rappresentazione topologica che evidenzia le
relazioni di similarità tra 52 periodi quinquennali relativi ai cognomi ricavati
dai battesimi dei secoli XVII, XVIII, XIX nella parrocchia di Battaglia Terme. Stress = 0.094
Figure 2. Topological representation showing the relations of similarity between 52 five-year periods of surnames drawn by baptisms of XVII, XVIII, XIX century in the parish of Battaglia Terme. Stress = 0.094
Sigla-Sign: 6a(1610-1614), 6b(1615-1619), 6c(1620-1624), 6d(1625-1629), 6e(1630-1634), 6f(1635-1639), 6g(1640-1644), 6h(1645-1649), 6i(1650-1654), 6l(1655-1659), 6m(1660-1664), 6n(1665-1669), 6o(1670-1674), 6p(1675-1679), 6q(1680-1684), 6r(1685-1689), 6s(1690-1694), 6t(1695-1699). 7a(1700-1704), 7b(1705-1709), 7c(1710-1714), 7d(1715-1719), 7e(1720-1724), 7f(1725-1729), 7g(1730-1734), 7h(1735-1739), 7i(1740-1744), 7l(1745-1749), 7m(1750-1754), 7n(1755-1759), 7o(1760-1764), 7p(1765-1769), 7q(1770-1774), 7r(1775-1779), 7s(1780-1784), 7t(1785-1789), 7u(1790-1794), 7v(1795-1799). 8a(1800-1804), 8b(1805-1809), 8c(1810-1814), 8d(1815-1819), 8e(1820-1824), 8f(1825-1829), 8g(1830-1834), 8h(1835-1839), 8i(1840-1844), 8l(1845-1849), 8m(1850-1854), 8n(1855-1859), 8o(1860-1864), 8p(1865-1869).
Figura
3. Rappresentazione topologica che evidenzia le
relazioni di similarità tra 41 periodi quinquennali relativi ai cognomi
ricavati dai defunti dei secoli XVII, XVIII, XIX nella parrocchia di Battaglia
Terme. Stress = 0.100
Figure 3. Topological representation showing the relations of similarity between 41 five-year periods of surnames drawn by deads of the XVII, XVIII, XIX century in the parish of Battaglia Terme. Stress = 0.100
Sigla-Sign: 6a(1665-1669), 6b(1670-1674), 6c(1675-1679), 6d(1680-1684), 6e(1685-1689), 6f(1690-1694), 6g(1695-1699). 7a(1700-1704), 7b(1705-1709), 7c(1710-1714), 7d(1715-1719), 7e(1720-1724), 7f(1725-1729), 7g(1730-1734), 7h(1735-1739), 7i(1740-1744), 7l(1745-1749), 7m(1750-1754), 7n(1755-1759), 7o(1760-1764), 7p(1765-1769), 7q(1770-1774), 7r(1775-1779), 7s(1780-1784), 7t(1785-1789), 7u(1790-1794), 7v(1795-1799). 8a(1800-1804), 8b(1805-1809), 8c(1810-1814), 8d(1815-1819), 8e(1820-1824), 8f(1825-1829), 8g(1830-1834), 8h(1835-1839), 8i(1840-1844), 8l(1845-1849), 8m(1850-1854), 8n(1855-1859), 8o(1860-1864), 8p(1865-1869).
Periodo |
Indice H |
Periodo |
Indice H |
Periodo |
Indice H |
a (1610-1614) |
2.31 |
a (1700-1704) |
2.18 |
a (1800-1804) |
2.10 |
b (1615-1619) |
2.28 |
b (1705-1709) |
2.18 |
b (1805-1809) |
2.14 |
c (1620-1624) |
2.14 |
c (1710-1714) |
2.13 |
c (1810-1814) |
2.13 |
d (1625-1629) |
2.18 |
d (1715-1719) |
2.09 |
d (1815-1819) |
2.15 |
e (1630-1634) |
2.17 |
e (1720-1724) |
2.12 |
e (1820-1824) |
2.11 |
f (1635-1639) |
2.18 |
f (1725-1729) |
2.10 |
f (1825-1829) |
2.07 |
g (1640-1644) |
2.09 |
g (1730-1734) |
2.13 |
g (1830-1834) |
2.07 |
h (1645-1649) |
2.20 |
h (1735-1739) |
2.18 |
h (1835-1839) |
2.09 |
i (1650-1654) |
2.12 |
i (1740-1744) |
2.15 |
i (1840-1844) |
2.08 |
l (1655-1659) |
2.17 |
l (1745-1749) |
2.10 |
l (1845-1849) |
2.05 |
m (1660-1664) |
2.13 |
m (1750-1754) |
2.09 |
m (1850-1854) |
2.04 |
n (1665-1669) |
2.12 |
n (1755-1759) |
2.13 |
n (1855-1859) |
2.00 |
o (1670-1674) |
2.18 |
o (1760-1764) |
2.07 |
o (1860-1864) |
2.14 |
p (1675-1679) |
2.17 |
p (1765-1769) |
2.10 |
p (1865-1869) |
2.16 |
q (1680-1684) |
2.19 |
q (1770-1774) |
2.09 |
|
|
r (1685-1689) |
2.22 |
r (1775-1779) |
2.04 |
|
|
s (1690-1694) |
2.24 |
s (1780-1784) |
2.05 |
|
|
t (1695-1699) |
2.21 |
t (1785-1789) |
2.04 |
|
|
|
|
u (1790-1794) |
1.99 |
|
|
|
|
v (1795-1799) |
2.04 |
|
|
Tabella 1. Indice di diversità H per il totale dei cognomi di ciascuno dei 52 periodi quinquennali relativi ai battesimi dal 1610 al 1869 nella parrocchia di Battaglia Terme.
Table 1. Index of diversity H for the total of surnames in each
52 five-year period of the baptisms from 1610 to the 1869 in the parish of
Battaglia Terme.
Periodo |
Indice H |
Periodo |
Indice H |
Periodo |
Indice H |
a (1665-1669) |
2.19 |
a (1700-1704) |
2.32 |
a (1800-1804) |
2.24 |
b (1670-1674) |
2.16 |
b (1705-1709) |
2.24 |
b (1805-1809) |
2.20 |
c (1675-1679) |
2.37 |
c (1710-1714) |
2.20 |
c (1810-1814) |
2.21 |
d (1680-1684) |
2.34 |
d (1715-1719) |
2.23 |
d (1815-1819) |
2.23 |
e (1685-1689) |
2.25 |
e (1720-1724) |
2.22 |
e (1820-1824) |
2.19 |
f (1690-1694) |
2.36 |
f (1725-1729) |
2.25 |
f (1825-1829) |
2.17 |
g (1695-1699) |
2.26 |
g (1730-1734) |
2.27 |
g (1830-1834) |
2.25 |
|
|
h (1735-1739) |
2.29 |
h (1835-1839) |
2.29 |
|
|
i (1740-1744) |
2.26 |
i (1840-1844) |
2.21 |
|
|
l (1745-1749) |
2.30 |
l (1845-1849) |
2.26 |
|
|
m (1750-1754) |
2.18 |
m (1850-1854) |
2.19 |
|
|
n (1755-1759) |
2.16 |
n (1855-1859) |
2.22 |
|
|
o (1760-1764) |
2.28 |
o (1860-1864) |
2.20 |
|
|
p (1765-1769) |
2.22 |
p (1865-1869) |
2.19 |
|
|
q (1770-1774) |
2.17 |
|
|
|
|
r (1775-1779) |
2.21 |
|
|
|
|
s (1780-1784) |
2.17 |
|
|
|
|
t (1785-1789) |
2.16 |
|
|
|
|
u (1790-1794) |
2.18 |
|
|
|
|
v (1795-1799) |
2.20 |
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Tabella 2. Indice di diversità H per il totale dei cognomi di ciascuno dei 41 periodi quinquennali relativi ai defunti dal 1665 al 1869 nella parrocchia di Battaglia Terme.
Table 2. Index of diversity H for the total of surnames in each 41 five-year period of the deads from 1665 to the 1869 in the parish of Battaglia Terme.
Il XVII secolo fu contrassegnato da una profonda depressione economica
che coinvolse gran parte d’Europa e che generò crisi di popolazione di notevole
ampiezza, mentre il secolo seguente[CL1] è caratterizzato dall’epoca delle grandi
trasformazioni economiche e socioculturali che contribuirono a registrare una
crescita della popolazione, anche se soltanto nel XIX secolo l’espansione
demografica raggiungerà dei punti culminanti, grazie al progressivo declino
della mortalità, mentre la natalità continuerà a mantenere i suoi alti livelli
storici (Bellettini, 1987). Tali andamenti si ritrovano sostanzialmente anche
in una cittadina della Pianura Padana, Battaglia Terme (Fig. 1), le cui origini
sembrano risalire al XII secolo, quando divenne un importante scalo fluviale,
con una intensa attività commerciale, sebbene sia da supporre che questa
località fosse già conosciuta come area termale in epoca romana (Eci, 1982).
Risale infatti all’appena citato secolo la realizzazione di una notevole opera
idraulica, cioè il Canale di Battaglia, che collegava il territorio dei Colli Euganei
alla città di Venezia, diventando quindi la principale via di comunicazione e
di commercio per quest’area (Biancotto, 2003). Verso la fine del XVII secolo si
stavano sviluppando delle attività protoindustriali, ma è nel XVIII secolo che
si crea un vivace centro economico, caratterizzato dalla presenza di una
cartiera, di mulini, di manifatture tessili, oltre che dalle produzioni
agricole e dall’inaugurazione del nuovo stabilimento termale nel 1797
(Gottardo, 1991-92). Nel XIX secolo sorsero officine metallurgiche e una
società elettrica aumentò l’attività estrattiva delle cave di trachite e
basalto nei vicini Colli Euganei, inoltre nacque un grande laboratorio per la
fabbricazione di merletti in stile rinascimentale che sarebbero stati esportati
in tutta Europa, facendo così divenire Battaglia Terme un centro di richiamo
per operai e imprenditori e pertanto l’abitato crebbe in maniera rapidissima
(Eci, 1982).
Lo spoglio dei registri parrocchiali di Battaglia Terme ha evidenziato
numerosi cognomi che permettono di definire le relative strutture quinquennali,
nel corso del tempo, tramite delle rappresentazioni topologiche (Figg. 2, 3).
In termini generali, si può affermare che una popolazione rimanga
sostanzialmente stabile nella sua struttura per cognomi, con variazioni molto
ridotte e casuali, se i punti che identificano gli intervalli temporali di una
rappresentazione topologica risultano tutti abbastanza prossimi tra loro
(Lucchetti e Soliani, 1989). Nel caso specifico di Battaglia Terme viene quindi
da chiedersi quali possano essere la cause generanti le dispersioni dei punti,
cioè dei quinquenni, nei diversi secoli esaminati. Premesso che le notizie sul
XVII secolo sono alquanto scarse, è tuttavia accertato che a partire dal secolo
successivo Battaglia Terme fu un centro ricco di diverse attività industriali,
commerciali, artigianali, agricole che lo fecero divenire un polo di attrazione
migratoria per molti paesi limitrofi, ma anche per persone provenienti da altre
province del Veneto. Tale immigrazione fu certamente ragguardevole sino agli
anni Quaranta del XVIII secolo, invece a partire dagli anni Settanta
l’agricoltura ebbe un ruolo preponderante e, vista la tradizionale stanzialità
ad essa associata, diminuì il flusso di gente in entrata (Gottardo, 1991-92).
Tutto ciò spiega la varietà di cognomi rilevata nelle registrazioni
ecclesiastiche.
Il XVIII secolo fu anche un arco temporale che registrò in Battaglia
Terme ben dodici crisi di mortalità dovute a svariate cause: inverni molto
rigidi, carestie per siccità, epidemie, come quelle di vaiolo, nonché una
disastrosa alluvione nel 1760 (Gottardo, 1991-92). A tal proposito, va
ricordato che nel Veneto soltanto dopo il 1816-17 non si verificheranno più
grandi crisi di sussistenza ed epidemie (Rossi e Rosina, 1998). In effetti,
questi eventi si suddividono nelle due metà del XVIII secolo ed è probabile che
abbiano inciso differentemente sulla popolazione, contribuendo a generare i due
raggruppamenti distinti di punti nella rappresentazione topologica per cognomi
relativa ai defunti (Fig. 3). Si è inoltre rilevato che nel primo cinquantennio
del secolo in questione i decessi dei forestieri – temporaneamente residenti
per motivi di lavoro, oppure semplici persone di passaggio – rappresentavano
quasi il 60% del totale dei defunti, mentre tale percentuale si abbassa a circa
il 40% nel secondo cinquantennio (Gottardo, 1991-92), il che significa un
differenziato apporto, a livello di popolazione e di relative registrazioni
parrocchiali, di cognomi estranei all’onomastica locale. Le stesse cose, se non
più pronunciate, si verificarono per i neonati, poiché nella seconda metà del
XVIII secolo si dimezzano le percentuali di bambini figli di genitori
provenienti da un’altra parrocchia (Gottardo, 1991-92) e, difatti, anche per
quanto riguarda i battezzati, tale secolo si potrebbe nuovamente dividere in
due metà (Fig. 2). Per quanto riguarda il XIX secolo non esistono dei riscontri
demografici precisi, tuttavia si può pensare che siano avvenute situazioni
simili a quelle appena descritte, soprattutto a partire dagli anni Trenta e che
forse si sono accentuate intorno alla metà del secolo. Difatti, in epoca
napoleonica, il paese contava ormai un migliaio di abitanti, perlopiù
maestranze di opifici, cavatori, operai termali e altri con varie
specializzazioni, mentre i centri vicini erano costituiti quasi totalmente da
villici (Biancotto, 2003), di conseguenza è realistico ipotizzare che la
varietà di cognomi sia associabile ad un contesto economico diversificato, ben
diverso da quello delle realtà agricole e stanziali.
I valori dell’indice H risultano essere relativamente alti e praticamente gli stessi per
tutti i quinquenni presi in esame (Tabb. 1, 2), soprattutto se confrontati con
quelli rilevati in due località di una provincia italiana limitrofa – il
Trentino – vale a dire Luserna e Lavarone: nella prima di queste ultime due, il
valore di H è
particolarmente basso, tanto da essere inferiore all’unità, per l’eccezionale
predominanza di un unico cognome (Marcuzzi e Martinelli, 1988). Tale fatto non
è riscontrabile nel caso di Battaglia Terme ed è perciò immaginabile che le
comunità umane che si sono succedute nel corso del tempo siano state in
condizioni di sostanziale equilibrio, ossia degli insediamenti “maturi” dal
punto di vista ecologico. Questo significa che non si è verificata una netta
prevalenza percentuale di un dato cognome rispetto a tutti gli altri, al
contrario sono sempre stati presenti numerosi cognomi, ciascuno dei quali con
un certo numero di individui, che verosimilmente riflettevano un ambiente di
vita che poteva offrire molteplici opportunità di tipo lavorativo, tali da
permettere stanziamenti di famiglie con cognomi differenti, le quali
contribuivano ad aumentare la diversità interna. Tutto ciò è in accordo con la
presenza di varie attività economiche in questa parrocchia, perlomeno a partire
dal XVIII secolo.
In sintesi, risultati come quelli riscontrati nella parrocchia di
Battaglia Terme evidenziano che questa comunità umana sia stata alquanto
diversificata nella sua struttura per cognomi, mutando nel corso del tempo la
relativa abbondanza di ciascuno di essi. In pratica, dovrebbero essersi create
assai precocemente le condizioni che portano alla “rottura” del cosiddetto
“isolato” (Soliani e Lucchetti, 1998). Quest’ultimo è rappresentato dallo stato
di una popolazione sviluppatasi a partire da un ristretto numero di individui
che, grazie all’isolamento geografico e alla scarsa immigrazione, abbia
sviluppato nei secoli caratteri genetici più omogenei rispetto ad altre
popolazioni “aperte”, tali da permettere di identificare in essa varianti
genetiche associate a particolari tratti somatici (calvizie, altezza, obesità,
ecc.) o clinici (diabete, allergie, asma, ecc.), perlopiù collegabili anche a
uniformi influenze ambientali (clima, geomorfologia, ecc.) e culturali (dieta,
professioni, ecc.) facilmente identificabili (Arcos-Burgos e Muenke, 2002).
Tenendo conto della
storia di Battaglia Terme e della diversificazione nel corso del tempo della
sua struttura per cognomi, si può ipotizzare un’apertura genetica di tale
popolazione nei confronti di individui provenienti da paesi più o meno
limitrofi. È possibile che tutto ciò sia avvenuto ben prima del XVIII secolo,
ma che possa essere stato favorito da un nuovo fermento di condizioni
socioeconomiche, il quale ha peculiarmente contraddistinto questa cittadina da
almeno due secoli, rendendo quindi la comunità locale precocemente molto
dinamica rispetto ad altri centri della pianura circostante caratterizzati invece
dalle sole attività agricole.
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