Calò,
C. M., Varesi, L., Memmì, M., Mameli, G. E., Moral, P., Vona, G., 2001.
Analisi di 5 microsatelliti nelle tre maggiori isole del Mediterraneo
Occidentale. Antropo, 1, 7-19. www.didac.ehu.es/antropo
Analisi
di 5 microsatelliti nelle tre maggiori isole del Mediterraneo Occidentale
C.M.
Calò1, L. Varesi2, M. Memmì2,
G.E. Mameli1, P. Moral3, G. Vona1
1
Dipartimento di Biologia Sperimentale, Sezione di Scienze Antropologiche,
Università di Cagliari, Italy
2
Faculté de Sciences et Technique (Civaren), Université de Corse,
20250 Corte, France
3
Facultat de Biologia, Secciò d'Antropologia, Universitat de Barcelona,
0828 Barcelona, Spain.
Parole
Chiave:
microsatelliti, dinucleotide, Sardegna, Sicilia, Corsica
Riassunto
Sono stati esaminati 360 individui
provenienti dalle tre maggiori isole del Mediterraneo Occidentale: Sardegna
(Italia), Sicilia (Italia) e Corsica (Francia). Il DNA è stato
amplificato tramite PCR e i frammenti sono stati separati usando un gel di
poliacrilammide. I microsatelliti analizzati nel presente lavoro sono: GABRB3,
D15S108, LIPC, D13S115, D13S270. La distribuzione delle frequenze alleliche
hanno mostrato differenze significative tra le isole. I 5 microsatelliti
presentano un elevato potere di discriminazione (PD) e un elevato contenuto di
informazione polimorfica (PIC). Il potere di discriminazione più alto
è stato trovato per il GABRB3 e secondariamente per D13S115, che ha
mostrato anche il più alto valore del PIC. I confronti con le altre
popolazioni hanno evidenziato un netto raggruppamento delle popolazioni per
continenti, in particolare gli europei mostrano una più ridotta
eterogeneità genetica rispetto agli altri continenti. I risultati
ottenuti dimostrano che tali marcatori sono utili nello studio della
variabilità genetica delle popolazioni umane e nell’analisi
forense.
Abstract
About 360 unrelated individuals from the
three largest islands of the Western Mediterranean: Sardinia (Italy), Sicily
(Italy) and Corsica (France) were examined. The DNA was amplified by means of
PCR and the fragments were separated using a polyacrylamide gel. The
microsatellites analysed in the present work are: GABRB3, D15S108, LIPC,
D13S115, D13S270. The allele frequencies distribution showed significant
differences between the islands. The 5 microsatellites have a high
discrimination power (PD) and a high Polymorphic Information Content (PIC). The
highest discrimination power was found for GABRB3 and secondarily for D13S115,
which also showed the highest values of PIC. The comparison with other
populations underlined the populations from the same continent cluster
together. Particularly Europeans shows a less genetic heterogeneity than other
continents. The results demonstrate that these microsatellites are useful in
the study of genetic variability of the human populations and in forensic
analysis.
Introduzione
Tra i marcatori che vengono usati nelle
analisi genetiche, nelle diagnosi mediche e in medicina forense, gli STRs
(Short Tandem Repeat polymorphisms) hanno recentemente assunto una grande
importanza. Questi possono essere utilizzati con differenti scopi nel campo
della genetica, e si sono dimostrati di grande aiuto sia nello studio della
struttura genetica delle popolazioni sia in medicina forense. La
variabilità mostrata da molti degli STRs li rende estremamente
interessanti come marcatori antropologici (Harding, 1992).
Tecnicamente, gli STRs, in confronto con
altri marcatori, presentano il vantaggio di poter essere analizzati tramite PCR
e i loro alleli possono essere individuati senza ambiguità con un gel di
poliacrilamide e non utilizzando il radioattivo. Questa relativa
facilità di studio ha portato ad un rapido incremento nel numero degli
STRs esaminati e delle popolazioni studiate.
Al fine di dare un contributo alla
conoscenza della distribuzione delle frequenze alleliche degli STRs nelle
popolazioni della Corsica (Francia), Sardegna e Sicilia (Italia), le tre maggiori
isole del Mediterraneo Occidentale (Figura 1), sono stati studiati tre campioni
provenienti dalle tre isole.
Figura 1. Localizzazione geografica delle
popolazioni esaminate.
Figure 1. Geographical localization of
the examined populations.
I cinque STRs utilizzati in questo studio
sono microsatelliti dinucleotidi (CA)n (GABRB3, D15S108, D13S115, D13S270) e
(CT)n (LIPC). La scelta dei questi marcatori è stata suggerita
dall’alto valore di eterozigosità e dall’alto contenuto di
informazione polimorfica (PIC) riscontrato da vari autori (Bowcock, 1993;
Bowcock et al., 1993; Gyapay et al., 1994) che li rendono adatti per
l’utilizzo in genetica di popolazioni e in medicina forense (Bowcock et
al., 1994).
La Sicilia (Italia), la più grande
isola del Mediterraneo Occidentale (25,707 km2), ha una
densità di 193 abitanti per km2. Per la sua particolare
posizione geografica, la Sicilia è stata per generazioni teatro di
numerose invasioni e dominazioni da parte di diverse popolazioni.
Dall’arrivo nell’isola dei primi gruppi (Sicani, Elimi e Siculi) la
Sicilia ha visto un’alternanza di Fenici, Greci, Romani, Vandali, Goti,
Arabi, Normanni e Spagnoli. L’importanza del contributo genetico di
questi gruppi sulla popolazione siciliana deve essere ancora chiarito (Vona et
al., 2000).
La popolazione della Sardegna (Italia)
è un esempio di isolato genetico, come dimostrato dalla ben documentata
unicità delle sue frequenze geniche (Piazza et al., 1985; Modiano et
al., 1986; Walter et al., 1991; Vona et al., 1992). La Sardegna è
rimasta isolata per lungo tempo in due modi: dal resto d’Italia e dalle
regioni mediterranee ed all’interno del suo stesso territorio. La ragione
di questo isolamento può essere spiegata dall’insularità e
dalla posizione geografica, che non favoriscono vaste migrazioni, dalle
condizioni geomorfologiche interne, che creano barriere tra le comunità
frammentando la popolazione, e dalla scarsa densità di popolazione, che
attualmente è 70 abitanti per km2, in un territorio ampio
(24.000 km2). Diversi studi sulla struttura genetica e matrimoniale,
sulla consanguineità e sulla kinship dei cognomi hanno mostrato un alto
grado di isolamento interno ed esterno (Cappello et al., 1996; Floris e Vona,
1984; Moroni et al., 1972, Vona et al., 1996; Vona, 1997).
La Corsica (Francia), la terza isola del
Bacino del Mediterraneo (8,682 km2; 28.8 abitanti per km2),
è caratterizzata da una storia estremamente complessa. L’isola fu
sottoposta a svariati insediamenti da parte di differenti popolazioni: Liguri,
Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Pisani, e Francesi. Un alto grado di
isolamento è stato suggerito dalle sue caratteristiche geomorfologiche,
i suoi piccoli villaggi (spesso con meno di 400 abitanti),
l’unicità delle sue frequenze geniche per alcuni polimorfismi e
una forte eterogeneità se confrontata con le altre popolazioni
mediterranee (Vona et al., 1995; Moral et al., 1996; Memmì et al., 1998;
Varesi et al., 2000)
Materiali
e Metodi
Sono stai esaminati 360 campioni
provenienti dai centri trasfusionali e dagli ospedali della Corsica (Francia),
Sardegna e Sicilia (Italia), precisamente 130 erano corsi del distretto di
Corte e Ajaccio (centro e sud-ovest dell’isola), 130 siciliani
provenienti dalle province di Palermo e Trapani (Sicilia occidentale) e 100 sardi
delle province di Cagliari (sud Sardegna) e Nuoro (centro Sardegna)
Il campione è costituito da
individui di entrambi i sessi, apparentemente sani, originari delle tre isole
da almeno tre generazioni.
Il DNA è stato isolato da sangue
intero, periferico, con il metodo tradizionale di digestione con proteinasi K
ed estrazione con fenolo-cloroformio, nel Dipartimento di Biologia Sperimentale
dell’Università di Cagliari (Italia).
L’amplificazione è stata
condotta utilizzando i primers riportati in tabella 1.
GABRB3 |
L:
5’-CTCTTGTTCCTGTTGCTTTCAATACAC-3’ R:
5’-CACTGTGCTAGTAGATTCAGCTC-3’ |
(Beckmann et al., 1993) |
D15S108 |
MFD102L: 5’-ATTCTTAACAGGAAGTGAGGG-3’ MFD102R:
5’-AACATGAGTTTCAGAGGGG-3’ |
(Beckmann et al., 1993) |
LIPC |
HLIP1: 5’-ATGTGATGTCAGTGCTGCCAGTCCA-3’ HLIP2:5’-ACTGACATTTGAAAGATACGACCAC-3’ |
(Bhattacharrya et al., 1991) |
D132115 |
MS34L: 5’-TGTAAGGAGAGAGAGATTTCGACA-3’ MS34R:
5’-TCTTAGCTGCTGGTGGTGG-3’ |
(Bowcock et al.,1993) |
D13S270 |
MS34L: 5’-TGTAAGGAGAGAGAGATTTCGACA-3’ MS34R:
5’-TCTTAGCTGCTGGTGGTGG-3’ |
(Gyapay et al., 1994) |
Tabella 1. Primers utilizzati per
l’amplificazione e fonti bibliografiche
Table 1. Primers used for the amplification and
references.
Tutti i microsatelliti sono stati amplificati
in un volume totale di 12.5 ml contenente
Buffer, MgCl2 1,5 mM, dNTP 2,5 mM ognuno, 10 mM of ogni primer
e 0.6 unità di Taq polimerasi.
La PCR è stata portata avanti con
i seguenti cicli: denaturazione iniziale a 94°C per 7', seguita da 30 cicli
costituiti da denaturazione (94°C per 30"), ibridazione (55°C per
30") ed estensione (72°C per 30"). L’amplificazione
è stata completata con un’estensione finale a 72°C per 7'. I
prodotti amplificati sono stati sottoposti ad elettroforesi verticale in un gel
di poliacrilamide all’8%. Dopo l’elettroforesi, le bande sono state
visualizzate con una colorazione di nitrato d’argento. I genotipi sono
stati determinati usando marcatori di peso molecolare disponibili in commercio
e alcuni marcatori prodotti nel nostro laboratorio dalla combinazione di
più campioni precedentemente sequenziati.
Analisi
statistiche
Le frequenze alleliche sono state
calcolate mediante la conta degli alleli. La possibile divergenza
dall’equilibrio di Hardy-Weinberg è stata determinata con tre
differenti metodi statistici: il likelihood ratio test, il test esatto della
catena di Markov, in accordo con Guo e Thompson (1992) e l’Fis che
dà una stima del coefficiente di inbreeding e rappresenta
l’ampiezza della deviazione dall’equilibrio di Hardy-Weinberg
La stima dell’eterozigosità
attesa è stata calcolata mediante il metodo descritto da Nei e
Roychoudhury (1974). Il linkage disequilibrium per i loci situati sullo stesso
cromosoma è stato verificato attraverso il test esatto della catena di
Markov. E’ stata anche studiata l’eterogeneità genetica tra
le popolazioni esaminate seguendo il metodo di Fisher. Tutti i test sono stati
eseguiti con il programma GENEPOP, versione 1.2 (Raymond e Rousset, 1995).
I valori del contenuto di informazione polimorfica
(PIC) sono stati ottenuti in accordo con Weber (1990) e il potere di
discriminazione (PD) è stato calcolato secondo la formula di Fisher
(Fisher, 1951). I livelli di diversità genetica intra- e
inter-popolazione sono stati stimati tramite l’eterozigosità e i
coefficienti di Nei (1973) e la significatività dei valori del Gst
è stata testata utilizzando il metodo suggerito da Paoli e Franceschi
(1990).
Le distanze genetiche tra le popolazioni
sono state calcolate con il metodo di Reynolds et al. (Reynolds et al., 1983)
attraverso il programma Phylip 3.5 (Felsenstein, 1989), utilizzando come
confronti i dati gentilmente concessi dal Prof. L.L. Cavalli-Sforza e dal Prof.
P. Moral per la tesi di dottorato di uno di noi (Calò, 1997). Per la costruzione
del dendrogramma dalla matrice delle distanze genetiche è stato
utilizzato il metodo neighbor-joining (Saitou e Nei 1987). Le popolazioni prese
in esame per i confronti sono: EU1=Nord Italia; EU2=Nord Europa; BAS= Baschi;
AF1=Pigmei Biaka dell’Africa centrale; AF2= Lisongo del Gabon; AF3=
Pigmei Mbuti dello Zaire; AS1=Cina; AS2= Giappone; AS3= Cambogia; AM1= Maya
dello Yucatan, Messico; AM2= Karitiana dell’Amazzonia, Brasile; AM3=
Surui dell’Amazzonia, Brasile; OC1= Melanesiani di Bouganville, Isole
Salomone; OC2= Nuova Guinea; OC3= Australia.
Risultati
Distribuzione
delle frequenze alleliche
Le frequenze alleliche dei 5 STRs
esaminati nelle popolazioni delle tre isole mediterranee con i loro errori
standard sono mostrate nella tabella 2.
Locus GABRB3
Per il microsatellite GABRB3 sono stati
trovati complessivamente 13 alleli, con alcune particolarità, e la
taglia degli alleli varia da 175 a 210. La distribuzione delle frequenze appare
estremamente variabile, ma in tutte le popolazioni l’allele più
frequente è risultato il 179, seguito dal 181 nei sardi e dal 183 nei
Siciliani e nei Corsi. La distribuzione delle frequenze appare bimodale in
Sardegna e in Sicilia e multimodale in Corsica. Nella popolazione sarda
è stata riscontrata la presenza di un allele raro, il 175.
Locus D15S108
La taglia degli alleli per il marcatore
D15S108 ha un range di 141-163 e sono stati trovati 12 alleli, sebbene alcuni
di essi (141, 147, 149) presentano frequenze molto basse e sono presenti solo
in alcune popolazioni. L’allele 157 si è dimostrato essere il
più frequente in tutte le popolazioni, con una frequenza massima (0.583)
nel campione siciliano. La distribuzione delle frequenze appare bimodale con i
picchi più alti in corrispondenza degli alleli 143 e 157.
Locus LIPC
Il marcatore LIPC ha un range di 165-177
bp e mostra 6 differenti alleli, con una distribuzione bimodale e con i picchi
maggiori sugli alleli 167 e 171 in tutte le popolazioni. L’allele con
frequenze maggiori in tutte le popolazioni esaminate è risultato il 167,
con un range di frequenza tra 0.567 nel campione siciliano e 0.649 nel campione
sardo.
Locus D13S115
Per il locus D13S115 sono stati trovati
complessivamente 8 alleli (161-175 bp). L’allele 165 è risultato
essere il più frequente in tutte le popolazioni esaminate. La
distribuzione delle frequenze appare unimodale.
Locus D13S270
Sono stati riscontrati 9 alleli per il
locus D13S270, con una taglia di 79-97. La distribuzione delle frequenze,
sebbene variabile nelle diverse popolazioni, risulta bimodale, con i picchi
sugli alleli 79 e 89. Alcuni alleli mostrano frequenze estremamente basse e
sono presenti solo in alcune popolazioni: gli alleli 81, 85 e 97 solo nel
campione sardo e l’allele 93 è stato trovato solo nei corsi. Non
è stato trovato l’allele 83 nei nostri campioni.
GABRB3 |
Sardegna |
Sicilia |
Corsica |
|
LIPC |
Sardegna |
Sicilia |
Corsica |
175 |
0.005 ± 0.005 |
0.000 ± 0 |
0.000 ± 0 |
|
165 |
0.102 ± 0.023 |
0.133 ± 0.024 |
0.093 ± 0.019 |
179 |
0.437 ± 0.048 |
0.442 ± 0.041 |
0.434 ± 0.042 |
|
167 |
0.649 ± 0.058 |
0.567 ± 0.049 |
0.613 ± 0.050 |
181 |
0.116 ± 0.025 |
0.085 ± 0.018 |
0.053 ± 0.015 |
|
169 |
0.015 ± 0.009 |
0.033 ± 0.012 |
0.061 ± 0.016 |
183 |
0.074 ± 0.020 |
0.100 ± 0.020 |
0.094 ± 0.020 |
|
171 |
0.224 ± 0.034 |
0.212 ± 0.030 |
0.202 ± 0.029 |
185 |
0.037 ± 0.014 |
0.085 ± 0.018 |
0.041 ± 0.013 |
|
173 |
0.010 ± 0.007 |
0.050 ± 0.014 |
0.032 ± 0.011 |
187 |
0.032 ± 0.013 |
0.031 ± 0.011 |
0.049 ± 0.014 |
|
177 |
0.000 ± 0 |
0.004 ± 0.004 |
0.000 ± 0 |
189 |
0.021 ± 0.011 |
0.023 ± 0.009 |
0.012 ± 0.007 |
|
D13S115 |
Sardegna |
Sicilia |
Corsica |
191 |
0.079 ± 0.020 |
0.062 ± 0.015 |
0.074 ± 0.017 |
|
161 |
0.021 ± 0.010 |
0.030 ± 0.011 |
0.025 ± 0.010 |
193 |
0.089 ± 0.022 |
0.062 ± 0.015 |
0.090 ± 0.019 |
|
163 |
0.021 ± 0.010 |
0.004 ± 0.004 |
0.025 ± 0.010 |
195 |
0.063 ± 0.018 |
0.054 ± 0.014 |
0.037 ± 0.012 |
|
165 |
0.546 ± 0.053 |
0.515 ± 0.044 |
0.425 ± 0.042 |
197 |
0.026 ± 0.012 |
0.058 ± 0.015 |
0.078 ± 0.018 |
|
167 |
0.201 ± 0.032 |
0.263 ± 0.031 |
0.271 ± 0.034 |
199 |
0.005 ± 0.005 |
0.019 ± 0.009 |
0.012 ± 0.007 |
|
169 |
0.129 ± 0.026 |
0.078 ± 0.017 |
0.175 ± 0.027 |
201 |
0.016 ± 0.009 |
0.008 ± 0.006 |
0.025 ± 0.010 |
|
171 |
0.026 ± 0.012 |
0.026 ± 0.010 |
0.058 ± 0.016 |
D15S108 |
Sardegna |
Sicilia |
Corsica |
|
173 |
0.046 ± 0.015 |
0.063 ± 0.015 |
0.017 ± 0.008 |
141 |
0.000 ± 0 |
0.004 ± 0.004 |
0.000 ± 0 |
|
175 |
0.010 ± 0.007 |
0.022 ± 0.009 |
0.017 ± 0.008 |
143 |
0.085 ± 0.021 |
0.150 ± 0.025 |
0.141 ± 0.023 |
|
D13S270 |
Sardegna |
Sicilia |
Corsica |
145 |
0.030 ± 0.012 |
0.013 ± 0.007 |
0.050 ± 0.014 |
|
79 |
0.364 ± 0.044 |
0.468 ± 0.043 |
0.446 ± 0.043 |
147 |
0.000 ± 0 |
0.000 ± 0 |
0.011 ± 0.006 |
|
81 |
0.005 ± 0.005 |
0.000 ± 0 |
0.000 ± 0 |
149 |
0.005 ± 0.005 |
0.000 ± 0 |
0.000 ± 0 |
|
85 |
0.038 ± 0.014 |
0.000 ± 0 |
0.000 ± 0 |
151 |
0.015 ± 0.009 |
0.008 ± 0.006 |
0.000 ± 0 |
|
87 |
0.190 ± 0.032 |
0.039 ± 0.012 |
0.004 ± 0.004 |
153 |
0.050 ± 0.016 |
0.046 ± 0.014 |
0.031 ± 0.011 |
|
89 |
0.386 ± 0.046 |
0.205 ± 0.028 |
0.244 ± 0.032 |
155 |
0.115 ± 0.024 |
0.083 ± 0.019 |
0.107 ± 0.020 |
|
91 |
0.011 ± 0.008 |
0.276 ± 0.033 |
0.285 ± 0.034 |
157 |
0.580 ± 0.054 |
0.583 ± 0.049 |
0.542 ± 0.045 |
|
93 |
0.000 ± 0 |
0.000 ± 0 |
0.004 ± 0.004 |
159 |
0.090 ± 0.021 |
0.088 ± 0.019 |
0.080 ± 0.017 |
|
95 |
0.000 ± 0 |
0.008 ± 0.006 |
0.017 ± 0.008 |
161 |
0.020 ± 0.010 |
0.025 ± 0.010 |
0.027 ± 0.010 |
|
97 |
0.005 ± 0.005 |
0.000 ± 0 |
0.000 ± 0 |
163 |
0.010 ±0.007 |
0.000 ±0 |
0.012 ± 0.007 |
|
|
|
|
|
Tabella 2. Frequenze alleliche dei 5 marcatori
esaminati con relativi errori standard.
Table 2. Allele frequencies for the 5 markers
examined with standard errors.
Tests
per l’equilibrio di Hardy-Weinberg
Al fine di analizzare la struttura
genetica delle popolazioni studiate per i loci esaminati, sono stati eseguiti
tre differenti tests statistici. I risultati sono mostrati nella tabella 3.
GABRB3 |
Sardegna |
Sicilia |
Corsica |
Eterozigosità
osservata |
64.2 |
70.0 |
79.5 |
Eterozigosità
attesa |
77.2 |
77.1 |
77.7 |
Likelihood ratio test |
p<0.01 |
n.s. |
n.s. |
Catena di Markov (p) |
0.017 |
0.056 |
0.650 |
Fis |
+0.169 |
+0.093 |
-0.024 |
PIC (%) |
75.2 |
75.3 |
75.8 |
PDo (%) |
90.3 |
92.2 |
92.5 |
PDa (%) |
93.0 |
93.1 |
93.3 |
|
|
|
|
D15S108 |
|
|
|
Eterozigosità
osservata |
57.0 |
60.8 |
66.4 |
Eterozigosità
attesa |
63.4 |
62.2 |
66.7 |
Likelihood ratio test |
n.s. |
n.s. |
n.s. |
Catena di Markov (p) |
0.061 |
0.864 |
0.093 |
Fis |
+0.102 |
+0.022 |
+0.004 |
PIC (%) |
60.8 |
59.2 |
63.8 |
PDo (%) |
71.6 |
82.7 |
85.2 |
PDa (%) |
84.1 |
82.7 |
86.1 |
|
|
|
|
LIPC |
|
|
|
Eterozigosità
osservata |
53.1 |
50.8 |
57.3 |
Eterozigosità
attesa |
52.2 |
61.5 |
54.8 |
Likelihood ratio test |
n.s. |
p<0.05 |
n.s. |
Catena di Markov (p) |
0.435 |
0.001 |
0.001 |
Fis |
-0.017 |
+0.174 |
+0.043 |
PIC (%) |
46.6 |
57.1 |
53.5 |
PDo (%) |
70.6 |
79.3 |
75.8 |
PDa (%) |
71.6 |
80.5 |
77.4 |
|
|
|
|
D13S115 |
|
|
|
Eterozigosità
osservata |
59.8 |
68.2 |
65.8 |
Eterozigosità
attesa |
64.4 |
65.6 |
71.3 |
Likelihood ratio test |
n.s. |
n.s. |
n.s. |
Catena di Markov (p) |
0.690 |
0.722 |
0.426 |
Fis |
+0.072 |
-0.039 |
+0.078 |
PIC (%) |
60.3 |
61.0 |
66.5 |
PDo (%) |
83.1 |
83.2 |
81.5 |
PDa (%) |
83.3 |
83.5 |
81.8 |
|
|
|
|
D13S270 |
|
|
|
Eterozigosità
osservata |
67.4 |
63.0 |
66.1 |
Eterozigosità
attesa |
68.4 |
66.4 |
66.3 |
Likelihood ratio test |
n.s. |
n.s. |
n.s. |
Catena di Markov (p) |
0.525 |
0.136 |
0.495 |
Fis |
+0.015 |
+0.051 |
+0.002 |
PIC (%) |
62.1 |
60.2 |
59.4 |
PDo (%) |
85.1 |
83.0 |
87.7 |
PDa (%) |
83.7 |
82.6 |
87.1 |
Tabella 3. Test di Hardy-Weinberg, PIC e PD nelle
popolazioni esaminate (o=osservate, a=attese)
Table 3. Hardy-Weinberg tests, PIC and PD on the
examined populations
(o=observed, a=expected)
E’ stata riscontrata una deviazione
significativa dall’equilibrio tramite il test della catena di Markov e il
likelihood ratio test nel campione sardo per il solo locus GABRB3 e nel
campione siciliano per il locus LIPC. Inoltre, una deviazione
dell’equilibrio di HW è stata suggerita dal solo test della catena
di Markov per il locus LIPC nel campione corso.
I valori di Fis sono in accordo con i
risultati ottenuti dagli altri test per l’equilibrio di HW e confermano
le deviazioni significative nei Sardi per il locus GABRB3 e nei Siciliani per il
LIPC presentando le due popolazioni rispettivamente il 7% e il 10,7% di
omozigoti osservati superiore a quelli attesi. Questo dato potrebbe trovare una
spiegazione nel campionamento effettuato, infatti, tra le aree sarde e
siciliane analizzate vi sono alcuni centri (es. Alia in Sicilia, Nuorese in
Sardegna) per i quali sono stati evidenziati fenomeni di isolamento e
consanguineità, che potrebbero aver favorito l’incremento
dell’omozigosità.
Poiché due dei cinque marcatori
studiati sono localizzati sul cromosoma 13 (D13S115 e D13S270), mentre gli
altri tre (GABRB3, D15S108 e LIPC) sono localizzati sul cromosoma 15, è
stata verificata l’esistenza di linkage disequilibrium per i loci situati
sullo stesso cromosoma. I risultati non hanno dato valori significativi per
nessuna popolazione, perciò i loci non appaiono associati in linkage.
Anche i valori del PIC e del PD sono
mostrati nella tabella 3. I valori ottenuti per il PIC variano da un locus
all'altro e da una popolazione all'altra. I valori medi per locus hanno un
range compreso tra 52.4% del LIPC e il 75.4% del GABRB3. Si può notare
che tutti i loci presentano un alto valore di PD, che varia tra il 75% e
l’85% rispettivamente per il
LIPC e per il GABRB3.
Differenziazione
tra le popolazioni
E’ stata studiata la
differenziazione per coppie di popolazioni e per l’insieme di esse per
ciascun locus e poi combinando i diversi loci, usando il test esatto di Fisher.
Le popolazioni studiate sono risultate tutte fortemente differenziate, in
particolare la Sardegna e la Sicilia (Tabella 4).
|
GABRB3 |
D15S108 |
LIPC |
D13S115 |
D13S270 |
Sardegna-Sicilia |
0.539 |
0.761 |
0.046 |
0.018 |
0.000 |
Sardegna-Corsica |
0.149 |
0.411 |
0.108 |
0.329 |
0.000 |
Sicilia-Corsica |
0.727 |
0.374 |
0.174 |
0.008 |
0.027 |
Tutte le popolazioni |
0.411 |
0.520 |
0.063 |
0.008 |
0.000 |
Test di combinazione:
altamente significativo |
Tabella 4. Valori di probabilità del test
esatto di Fisher per la differenziazione tra coppie di popolazioni e
considerando tutte le popolazioni nel loro insieme.
Table 4. Probability of Fisher exact test for
differentiation between populations pairs and
considering all populations together.
La differenziazione è dovuta
prevalentemente alla distribuzione allelica dei loci D13S270 e D13S115. La
differenza che emerge tra Sardegna e Corsica è data esclusivamente dal
D13S270. Infatti quando si riapplica il test esatto di Fisher escludendo il
D13S270, si nota un'assenza di eterogeneità tra le due popolazioni
(p>0.151).
Le tre popolazioni del Mediterraneo
studiate in questo lavoro sono state successivamente messe a confronto con
altre popolazioni appartenenti sia all'Europa sia ad altri continenti.
Per stimare il grado di
variabilità tra le popolazioni, sono stati analizzati i dati di 18
campioni dell’Europa, dell’America, dell’Africa,
dell’Asia e dell’Oceania per verificare l’influenza relativa
delle suddivisioni etniche intra e inter-popolazioni attraverso i coefficienti
di Nei (1973). La diversità genica per locus nelle tre popolazioni
esaminate varia da 0.57 del LIPC a 0.77 del GABRB3. Gli stessi loci segnano i
limiti della variabilità di Hs anche negli altri due campioni di Europei
e nel complesso delle 18 popolazioni considerate. La media della diversità
genica (Hs) interna alle popolazioni della Corsica, Sardegna e Sicilia (Tabella
5) è simile sia a quella degli Europei sia a quella delle popolazioni
americane, mentre appare maggiore rispetto all'Hs delle popolazioni oceaniche e
inferiore a quello dell'Africa.
|
n. pop. |
Hs |
Ht |
Gst |
Gst’ |
|
Tutte le popolaz. |
17 |
0.635 |
0.761 |
0.164 |
0.176 |
p<0.001 |
America |
3 |
0.618 |
0.668 |
0.075 |
0.108 |
n.s. |
Africa |
3 |
0.701 |
0.775 |
0.063 |
0.137 |
p<0.01 |
Asia |
3 |
0.634 |
0.669 |
0.052 |
0.076 |
n.s. |
Oceania |
3 |
0.569 |
0.630 |
0.096 |
0.139 |
n.s. |
Europa |
2 |
0.619 |
0.636 |
0.025 |
0.052 |
n.s. |
Euro-Med. |
5 |
0.645 |
0.668 |
0.035 |
0.043 |
p<0.01 |
Sar.-Sic.-Cor. |
3 |
0.662 |
0.671 |
0.013 |
0.020 |
p<0.005 |
Tabella 5. Valori degli indici dei Nei.
Table 5. Nei’s index values.
I valori di Hs osservati per le
popolazioni da noi studiate e per gli altri due campioni di Europei sono
inferiori al range (0.71-0.74) che viene riportato da Da Silva et al. (1999) e ricavato
dalla letteratura per i loci ipervariabili. Ma i nostri valori coincidono con
quelli riportati da Jorde et al. (2000) per gli Europei.
E' interessante notare come le
popolazioni africane abbiano un maggiore livello di diversità genica, al
contrario delle popolazioni dell'Oceania che appaiono caratterizzate dal valore
più basso.
L'ampiezza relativa della
differenziazione genica (Gst') assume un valore globale nelle 14 popolazioni
pari a 0.18, molto simile a quello riportato da Livshits e Nei (1990) nello
studio di vari continenti utilizzando i marcatori genetici classici.
Il Gst' ottenuto per le nostre tre
popolazioni, relativo al complesso dei loci analizzati, è lievemente
inferiore a quello ottenuto negli altri Europei, ma è notevolmente
più basso di quello calcolato nei gruppi di popolazioni degli altri
continenti che raggiungono con l'Africa e l'Oceania valori di 0.137 e 0.139
rispettivamente.
I valori di Gst (tabella 5) appaiono
significativi secondo il test proposto da Paoli e Franceschi (1990) per le
popolazioni delle tre isole da noi studiate, per le popolazioni europee nel
loro complesso, per l'Africa e per tutte le popolazioni introdotte nel
confronto considerate nel loro insieme.
Successivamente, le relazioni tra le 18
popolazioni sono state analizzate anche tramite le distanze genetiche secondo
il metodo suggerito da Reynolds et al. (1983) che considera la deriva genetica
casuale come fattore principale di differenziazione.
|
Sar. |
Sic. |
Cor. |
Bas. |
Eu1 |
Eu2 |
Am1 |
Am2 |
Am3 |
Af1 |
Af2 |
Af3 |
Oc1 |
Oc2 |
Oc3 |
As1 |
As2 |
As3 |
Sar |
- |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Sic |
0.025 |
- |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Cor |
0.030 |
0.009 |
- |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Bas |
0.043 |
0.017 |
0.027 |
- |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Eu1 |
0.060 |
0.070 |
0.093 |
0.076 |
- |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Eu2 |
0.024 |
0.035 |
0.053 |
0.058 |
0.050 |
- |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Am1 |
0.149 |
0.128 |
0.132 |
0.135 |
0.139 |
0.175 |
- |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Am2 |
0.237 |
0.203 |
0.309 |
0.226 |
0.275 |
0.259 |
0.248 |
- |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Am3 |
0.168 |
0.141 |
0.152 |
0.161 |
0.165 |
0.186 |
0.168 |
0.171 |
- |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Af1 |
0.152 |
0.149 |
0.143 |
0.154 |
0.175 |
0.186 |
0.423 |
0.524 |
0.346 |
- |
|
|
|
|
|
|
|
|
Af2 |
0.182 |
0.171 |
0.173 |
0.173 |
0.185 |
0.203 |
0.430 |
0.428 |
0.358 |
0.247 |
- |
|
|
|
|
|
|
|
Af3 |
0.238 |
0.215 |
0.208 |
0.225 |
0.227 |
0.258 |
0.389 |
0.544 |
0.327 |
0.253 |
0.276 |
- |
|
|
|
|
|
|
Oc1 |
0.203 |
0.206 |
0.208 |
0.212 |
0.196 |
0.218 |
0.236 |
0.364 |
0.341 |
0.492 |
0.548 |
0.540 |
- |
|
|
|
|
|
Oc2 |
0.189 |
0.166 |
0.161 |
0.196 |
0.202 |
0.212 |
0.269 |
0.301 |
0.282 |
0.452 |
0.520 |
0.433 |
0.224 |
- |
|
|
|
|
Oc3 |
0.172 |
0.156 |
0.166 |
0.145 |
0.180 |
0.188 |
0.248 |
0.184 |
0.212 |
0.379 |
0.413 |
0.439 |
0.153 |
0.164 |
- |
|
|
|
As1 |
0.201 |
0.191 |
0.199 |
0.212 |
0.215 |
0.219 |
0.179 |
0.243 |
0.157 |
0.203 |
0.171 |
0.270 |
0.263 |
0.260 |
0.230 |
- |
|
|
As2 |
0.203 |
0.201 |
0.197 |
0.215 |
0.203 |
0.242 |
0.167 |
0.284 |
0.182 |
0.178 |
0.163 |
0.201 |
0.241 |
0.234 |
0.232 |
0.096 |
- |
|
As3 |
0.175 |
0.169 |
0.172 |
0.194 |
0.192 |
0.195 |
0.142 |
0.220 |
0.136 |
0.189 |
0.172 |
0.229 |
0.152 |
0.176 |
0.170 |
0.047 |
0.083 |
- |
Tabella 6. Matrice delle distanze genetiche secondo
Reynolds.
Table 6. Matrix of genetic distances in according
to Reynolds.
Dalle distanze genetiche nella tabella 6,
appare, come ci si attendeva, che i campioni provenienti dalle tre isole del
Mediterraneo sono molto vicini alle altre popolazioni europee. Le distanze
minori risultano essere quelle dei confronti tra coppie di popolazioni europee
e mediterranee, mentre molto più elevate appaiono le distanze all'interno degli altri continenti.
L'albero filogenetico ottenuto con le
distanze di Reynolds e costruito con il metodo Neighbor-joining (Saitou e Nei,
1987) è mostrato nella figura 2. La robustezza dell'albero è
stata testata ricostruendo 100 alberi attraverso il metodo del bootstrap
(Efron, 1982). L'albero è composto da tre clusters principali: uno
costituito dalle popolazioni europee, un secondo formato da due subclusters nei
quali sono disposte le popolazioni dell'Africa e dell’Asia ed infine il
terzo costituito da due subclusters che discriminano le popolazioni americane
ed oceaniche. I nodi principali presentano valori di boostrap superiori al 50%
Figura 2. Albero genetico costruito con il metodo Neighbor-joining, ricavato dalla matrice di tabella 6.
Figure 2. Neighbor-joining tree, obtained from matrix reported on table 6.
Lo spettro delle frequenze alleliche
delle nostre popolazioni mostra per quasi tutti i loci delle distribuzioni bimodali.
I campioni appaiono in generale in un buon adattamento all'equilibrio di
Hardy-Weinberg. L'alto grado di eterozigosità (dal 50.8% al 79.5%)
potrebbe essere ascritto all'elevato tasso di mutazione caratteristico degli
STR, che incrementa la variazione intragruppo rispetto a quella tra gruppi
portando ad un decremento dei valori di Gst (Jin e Chakraborty, 1995).
Il rapporto tra Hs,
l’eterozigosità all’interno delle sottopopolazioni, e Ht, l’eterozigosità
per il campione complessivo, senza tenere conto delle suddivisioni, dimostra che il
98% della diversità totale tra le popolazioni da noi sudiate può
essere attribuita alla variabilità intrapopolazione, mentre risulta
dell'83% la variabilità interna, se si considerano anche le popolazioni
del confronto.
Le relazioni tra diversità
genetica intra- e inter-popolazione studiata mediante il coefficiente di
differenziazione genetica Gst sembrano indicare l'esistenza di una
eterogeneità genetica tra le popolazioni delle tre isole. Anche il
confronto operato tra le popolazioni mediate il test di eterogeneità,
come si è detto, appare molto significativo. Le popolazioni Corsa, Sarda
e Siciliana hanno in comune molti degli alleli trovati nei cinque loci esaminati.
Ma non sempre le frequenze maggiori spettano agli stessi alleli. Inoltre, vi
sono alleli che vengono esibiti esclusivamente da una sola delle popolazioni.
La Sardegna presenta 5 alleli dei loci D15S108, GABRB3 e D13S270 che non
compaiono tra i Corsi e i Siciliani. Queste due ultime popolazioni, a loro
volta, hanno due alleli esclusivi. La maggior parte di questi alleli compaiono,
comunque, in altre popolazioni, solo il 175 del GABRB3, ritrovato in un solo
individuo sardo, non è mai stato descritto in bibliografia. La presenza
di alleli rari non è un evento straordinario ed è spiegato
dall’elevato tasso di mutazione che caratterizza gli STR.
La presenza di numerosi alleli comuni
nelle tre popolazioni testimoniano la loro origine comune. Le differenze nelle
frequenze alleliche possono essere il risultato dell'effetto fondatore e della
deriva genetica, fattori in grado di condizionare la struttura genetica di
popolazioni relativamente isolate, come, ad esempio, la Sardegna e la Corsica
(Memmi et al., 1998; Vona et al. 1992; Vona et al., 1994). Ma queste differenze
possono essere dovute anche alle mutazioni che creano nuovi alleli o
reintrodurre in una popolazione isolata alleli che si erano persi.
Gli Europei sono caratterizzati
all'interno del loro cluster da branche più brevi di quelle che si
riscontrano negli altri clusters, indicando una loro più ridotta
eterogeneità genetica rispetto a quella presente all'interno delle
popolazioni degli altri continenti. Inoltre, i valori di boostrap all’interno
di questo cluster non appaiono così significativi da permettere delle
considerazioni sulle associazioni che vengono mostrate.
Sulle basi del modello di un tasso
costante di evoluzione le distanze attese dovrebbero essere uguali tra tutte le
popolazioni non africane e africane.
Le distanze genetiche medie indicano che
le popolazioni europee sono quasi equidistanti da quelle degli altri
continenti, pur risultando lievemente più prossimi alle popolazioni
africane di quanto non lo siano le asiatiche. Molto più elevate appaiono
le distanze genetiche dell'America e dell'Oceania rispetto all'Africa. I
risultati potrebbero essere interpretati come una derivazione degli Europei da
un mescolamento tra popolazioni africane e asiatiche ancestrali, sostenuto da
numerosi altri autori (Cavalli Sforza et al. 1994; Matullo et al., 1997;
Fernandez-Santander et al., 2001).
Lo studio dei 5 STRs ha permesso di apportare nuovi
contributi alla conoscenza della struttura genetica della Corsica, Sardegna e
Sicilia che sinora erano state studiate prevalentemente mediante i marcatori
genetici classici.
Le frequenze dei 5 loci differenziano in
modo netto le popolazioni che appartengono ai diversi continenti. Questi
marcatori si sono rivelati, in generale, efficaci anche per lo studio delle
popolazioni umane soprattutto a livello macrogeografico essendo in grado di
differenziare in modo netto popolazioni appartenenti a continenti diversi.
Inoltre, il buon adattamento all'equilibrio genico riscontrato rende questi
marcatori utili non solo nelle applicazioni comuni alla genetica delle
popolazioni, ma anche in medicina forense, dato l'elevato numero di alleli che
presentano e il loro considerevole contenuto informativo (PIC) e discriminante
(PD).
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